Centinaia in fila a Roma per prendere uno dei pochi posti disponibili per ottenere un appuntamento per fare la carta d’identità. E’ l’odissea che si registra in via Petroselli, davanti alla sede dell’anagrafe unico luogo dove i migranti con permesso di soggiorno provvisorio richiedenti asilo, possono chiedere il documento.
Roma, centinaia in fila per la carta d’identità: l’odissea dei migranti in via Petroselli
Proprio davanti all’entrata, le persone arrivano fin dalla notte, sperando di avere accesso agli uffici. Una coda che aumenta di ora in ora arrivando a sfiorare le 130 presenze poco prima dell’apertura dell’unico sportello messo a disposizione due giorni a settimana per le richieste: 15 posti il martedì e 25 il giovedì. La prova di resistenza non finisce qui. Una volta riusciti ad avere l’appuntamento infatti bisognerà aspettare fino a 5 mesi e ripresentarsi per ottenere finalmente il documento.
La mobilitazione dell’Usb: “Basta discriminazioni. Aprire sportelli nei municipi e permettere ai richiedenti asilo prenotare l’appuntamento online”
Questa in sintesi la situazione fotografata dall’Usb Migranti che si è mobilitata contro le discriminazioni dei lavoratori stranieri e chiede al Comune di Roma che i richiedenti asilo possano rivolgersi direttamente nel proprio municipio di appartenenza e di poter prenotare l’appuntamento online per richiedere la carta d’identità agli open day.
Al momento infatti la situazione è di due giorni a settimana solo in via Petroselli con una quarantina di posti disponibili per chi con il permesso di soggiorno provvisorio richiedenti asilo cerca di ottenere la carta d’identità. Strumento necessario per ottenere un conto corrente in banca e poter quindi lavorare regolarmente ma anche per prendere la patente.
“L’unico documento in possesso dei richiedenti asilo, il passaporto, viene trattenuto all’ufficio immigrazione al momento della consegna del permesso provvisorio. Quindi – spiega – Mattia Gregorio delegato Federazione del Sociale Usb – diventa indispensabile la carta d’identità sia per avere l’Iban richiesto da molti datori di lavoro per fare un contratto regolare, sia per la motorizzazione che chiede un documento con una validità lunga per fare l’esame della patente”.
Mesi di attesa per il rilascio
E’ chiaro quindi che si creino file imponenti e che si possano creare situazioni di tensione tra chi è in coda, all’esterno degli uffici di via Petroselli “con spintoni e personale di polizia che è intervenuto più volte per sedare gli animi esacerbati di persone costrette a dormire fuori dagli uffici per vedersi riconoscere un diritto basilare” spiegano dall’Usb.
Ed è solo il primo passo, perché dopo l’appuntamento, i richiedenti asilo dovranno tornare per il rilascio del documento. Appuntamenti che vengono programmati su un arco temporale massimo di 5 mesi e ad ottobre gli slot di prenotazione “sono già occupati fino al 27 marzo 2025“. E’ lo stesso ufficio comunale ad informare gli interessati “visto l’elevatissimo numero di domande già pervenute”.
Nulla di strano se centinaia di richiedenti asilo “almeno 200 a settimana” secondo fonti Usb, hanno un unico sportello dove fare richiesta del documento d’identità. Perché spiega il sindacato di base “se hai il permesso per richiesta asilo non puoi prenotare l’appuntamento online come le altre persone, non puoi andare nel tuo Municipio di riferimento”. Per i richiedenti asilo infatti “non è possibile neanche partecipare agli open day che settimanalmente organizza il Comune di Roma”.
Chiesto incontro al Comune di Roma: pronti a nuove mobilitazioni
L’obiettivo della mobilitazione dell’Usb spiega Gregorio è quello di “denunciare pubblicamente una disparità di trattamento tra cittadini residenti nel Comune di Roma. Abbiamo inviato una lettera al Dipartimento Politiche Sociali con una richiesta di incontro e ancora attendiamo una risposta. Se non dovessero arrivare risposte concrete da parte dell’Amministrazione siamo pronti a continuare le nostre mobilitazioni fino a che non si arriverà ad una soluzione del problema e fino a che questi diritti non verranno rispettati”.