Famiglia, separazione e divorzio. I divorzi in Italia, a partire dal 1991, risultano essere quadruplicati. Nonostante l’ingente incremento però, sono, come del resto le separazioni, immersi nel nero vortice del tabù, contaminato a sua volta dal cosiddetto “peccato religioso” o dalla costante paura del fallimento. Spesso, si manifesta una tendenza a rinunciare al divorzio o alla separazione, per costi eccessivi, pratiche burocratiche troppo lunghe e soprattutto per tentare di non arrecare traumi psicologici ai propri figli. Quali sono le novità? Come intervengono gli strumenti tecnologici nel settore? A spiegarlo è l’Avvocato Andrea Cecinelli, specializzato in diritto di famiglia e fondatore di “Coniugi Tutelati”.
L’esperto precisa innanzi tutto che il divorzio e la separazione, sono due percorsi completamente differenti: “Per arrivare al divorzio, bisogna necessariamente passare per la separazione. E’ impossibile arrivare direttamente al divorzio. Prima differenza tra le due procedure è che con la separazione, un domani, i due coniugi non potranno risposarsi, con il divorzio invece si. Altra importante differenza è che con la separazione, il regime matrimoniale ed alcuni obblighi permangono: qualora, ad esempio, uno dei due coniugi separati venisse a mancare, il coniuge superstite può ereditare. In caso di divorzio, se uno dei due viene a mancare, l’eredità andrebbe solo ai figli. Quindi si procede con la separazione e dopo sei mesi con il divorzio; ovviamente si può anche rimanere separati a vita”.
Le problematiche più frequenti: mantenimento, affidamento e collocamento
Secondo quanto emerso dalle parole dell’Avvocato, è chiaro che in sede di separazione, ci sono numerosi aspetti complessi da affrontare “Primo fra tutti, in presenza di figli minori, bisognerà prevedere necessariamente ad un assegno di mantenimento e discutere dell’ affidamento, che quasi sempre è condiviso. Condiviso significa che si viene ad attuare il regime della Bigenitorialità, che prevede la possibilità da parte di entrambi i genitori di vedere in egual modo i propri figli. Inoltre l’affidamento condiviso prevede un collocamento prevalente del minore presso l’abitazione di uno dei due genitori, generalmente della madre”.
Una profonda distinzione pertanto va sottolineata anche per quanto riguarda affidamento e collocamento: nonostante il collocamento del minore sia presso l’abitazione di uno dei due genitori, entrambi sono obbligati a vederlo, seguendo i regimi imposti dalla legge o dal giudice. “Esiste anche un collocamento paritario, in cui il minore un giorno è con la madre, un giorno con il padre, ma si verifica in specifiche situazioni. Un esempio potrebbe essere quello di vivere sullo stesso pianerottolo, in modo tale da non scombussolare imponentemente le dinamiche e la vita del minore”. L’affidamento esclusivo, è invece un provvedimento al quale ci si rivolge solo in casi molto gravi e particolari come violenze, abuso di alcool e sostanze stupefacenti, da parte di uno dei genitori.
Evoluzione Legislativa
”Inizialmente – continua l’Avvocato – i tempi per la separazione, per il divorzio e anche i tempi di attesa tra l’uno e l’altro, nelle procedure consensuali, erano molto lunghi. Adesso sono ridotti ed esistono due tipologie di procedure di separazione o di divorzio: la prima è in Tribunale e che può essere fatta da un unico avvocato e dove i tempi sono dai quattro ai sei mesi. In questi casi è possibile avviare una procedura con una udienza telematica e quindi senza presentarsi in Tribunale (Riforma Cartabia del 2014) tramite la trattazione scritta, ovvero un foglio all’interno del quale l’avvocato inserisce le condizioni. L’altra procedura è la negoziazione assistita, dove dovranno essere presenti due avvocati che si occuperanno di cancelleria, del giudice, della trascrizione. Qui i tempi arrivano ad un mese, massimo un mese e mezzo. Chiariamo che queste sono procedure consensuali, quelle giudiziali sono a prescindere molto più lunghe”.
Evoluzione tecnologica, l’impatto sulla Legge: come divorziare telematicamente
Anche i provvedimenti legislativi sono stati soggetti a contaminazione tecnologica: a partire dal 2020, soprattutto durante la pandemia, non solo il metodo di lavoro è radicalmente cambiato (pensiamo allo Smart Working), ma è nata anche la possibilità di procedere telematicamente alla separazione, al divorzio o meglio al diritto sia civile che penale. “In questo caso il Covid ci ha lasciato questa trattazione scritta, ovvero l’udienza telematica. Nelle Udienze di separazione e divorzio, dove un tempo bisognava presentarsi, adesso è possibile anche non farlo e sostituire il tutto con la trattazione scritta, che verrà depositata telematicamente. Il giorno dell’Udienza fissato dal Giudice, i coniugi non dovranno nemmeno presentarsi in tribunale. Ovviamente ci sono procedure e procedure, anche in quella consensuale è possibile che l’udienza si tenga comunque: dipende sempre dal Giudice.
Diversa è quella della negoziazione assistita: semplice e veloce dove il divorzio o la separazione si ottengono in poco tempo. Qui non esiste Udienza. I coniugi vanno dagli avvocati, forniscono le condizioni, vengono inserite all’interno dell’atto e poi o si fa una videoconferenza, o firmano direttamente in studio, o ancora possono firmare digitalmente”.
Con queste metodologie, si è pervenuti ad un risultato completamente differente anche sul piano psicologico: si vive il procedimento con molta più serenità, meno litigi, abbattendo le distanze quando i coniugi vivono in parti del mondo differenti, riducendo tempi e costi.
Genitori per sempre
Si smette di essere una coppia, ma non si smetterà mai di essere genitori. Alle volte si pensa che rimanere insieme possa evitare un trauma ai propri figli, che siano minori o meno. In realtà è proprio così che si arreca danno: “I bambini sono come le spugne, assorbono tutto”. Bisogna piuttosto procedere, anche con il supporto dei professionisti, ad una buona comunicazione e un approccio sereno. I figli non hanno colpe e vanno tutelati.