Cambiare vita a 51 anni: l’incredibile storia di Pasqualina Morana (VIDEO)

Cambiare vita a 51 anni, la storia di Pasqualina

Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia”

Pasqualina Morana ha cinquantanove anni e ha cambiato la sua vita a cinquantuno. Di origini siciliane, non era mai uscita dall’Europa, non parlava inglese con pochi viaggi alle spalle e mai da sola. Oggi si divide tra Italia e Kenya dove è tesoriere della Jua Yetu ODV, associazione che si occupa di dare ai bambini un futuro migliore.

A quindici anni conosce il marito, a ventuno si sposa e a ventidue diventa mamma. Dopo aver conseguito studi in teologia, Pasqualina ha fatto la catechista per diciotto anni. Da sempre si occupa di orfani e si dedica al volontariato. La sua è una vita dedita ad aiutare il prossimo. Eppure lei quell’aiuto non lo ha mai ricevuto da nessuno nei momenti di difficoltà. Suo marito è opprimente e geloso, le vieta di truccarsi, di uscire da sola, di andare in palestra, addirittura di guidare la macchina. Lo stesso marito che, dopo averla messa in crisi finanziaria, la tradisce.

Il 2017 inizia così costellato di delusioni e sofferenza. Il tradimento, i problemi economici e poi la perdita del suo amato papà. Pasqualina si sente impotente e scivola nel buio della depressione. Si sente inutile, come se niente avesse più senso. «Mamma non sei più luminosa, sei spenta» le ripete sempre suo figlio.

Pasqualina è credente e ha una grande fede. Se va avanti è perché Dio è vicino a lei. Proprio grazie a questa fede e alla sua immensa forza, non smette di lottare per risollevare finanziariamente la sua famiglia. Con grande coraggio, apre un’attività e, piano piano, ricostruisce una tranquillità economica. Anche nella scelta del lavoro, la sua priorità è quella di aiutare gli altri. Nel piano inferiore di casa sua, dà alla luce una casa di riposo per anziani a gestione familiare che ospita dieci letti. Eppure non le basta. Sente un vuoto dentro, quello che fa non è mai abbastanza.

Il resto della storia qui.

Vogue Italia celebra Monica Bellucci

Monica Bellucci, una donna e una bellezza senza tempo. Può piacere o no ma è sicuramente una donna che incanta con la sua semplicità e autenticità nel porsi al pubblico.

Tim Burton, suo compagno, ha scattato il servizio fotografico per Vogue Italia scegliendo come location un parco naturale con statue che rappresentano statue mitologiche. La location sottolinea attraverso l’aurea di magia gotica poesia e amore la bellezza senza tempo della Bellucci. D’altra parte il bosco sacro di Bomarzo è un luogo costruito su richiesta del Principe Orsini in omaggio alla moglie Giulia Farnese.

L’intervista

Ha rilasciato un’intervista a Chiara Barzini all’interno dei Fashion Talks di Vogue Forces. Un evento globale di Vogue che si è svolto al Mattatoio di Roma il 26 ottobre per parlare di moda e celebrare anche i 60 anni di Vogue Italia. Ha parlato della sua vita e del suo percorso di modella che l’ha portata sin da adolescente in città come New York lavorando con fotografi del calibro di Avedon Roversi Newton e come attrice internazionale al fianco di attori e registi importanti. Ha sempre tenuto un certo riserbo sulla sua vita privata anche se conosciamo le storie importanti avute con Vincent Cassel da cui ha avuto le sue due figlie fino a Tim Burton, attuale compagno di vita.

Ascoltando la sua intervista traspare l’armonia e la consapevolezza di una donna che si accetta per quello che è, nonostante il passare degli anni. Non ha avuto bisogno di ricorrere infatti ad aiuti estetici e/o chirurgici. Una donna che si lascia trasportare dalle emozioni soprattutto a livello privato. Parla da mamma italiana in merito a Deva che è diventata una modella famosa e Léonie e delle sue preoccupazioni di mamma italiana protettiva e piena di dedizione.

Italianità

Traspare come l’orgoglio di aver lavorato con registi italiani. È cresciuta vedendo i film in bianco e nero di Visconti, De Sica, Rossellini e creandosi una cultura cinematografica. Ha recitato anche in teatro a Parigi e a New York, provando sempre la stessa ansia che caratterizza la sua autenticità nel rapportarsi con il pubblico. Ha scelto di lavorare con registi che stima e rispetta dando importanza alla scena e non al ruolo piccolo o grande che sia.

Ha concluso la sua esperienza a Vogue Forces firmando le copie della cover di Vogue Italia con la stessa leggerezza e pacatezza con cui si è fatta conoscere. Una donna libera che dà priorità alle cose essenziali prendendo distanza dal resto. Una sorpresa piacevole rispetto a tanti personaggi popolari meno conosciuti ma decisamente presuntuosi nel rapportarsi con il pubblico.

La moda è una cosa seria: l’indotto in Italia

Dal maglione ceruleo all’indotto che porta in Italia e non solo milioni di fatturato e posti di lavoro. La moda è davvero frivola come qualcuno ancora crede?

Ve lo ricordate? È il famoso discorso di Meryl Streep, ovvero Miranda Priestly, sul maglione infeltrito che indossava Anne Hathaway (nei panni di Andrea Sachs) nell’iconico film Il diavolo veste Prada diretto da David Frankel. Quanto c’è di vero nel discorso della terribile ma sagace direttrice di Runway? Molto. Analizziamo la moda italiana. E non per campanilismo ma perché l’Italia è uno dei paesi al mondo più importanti nel panorama internazionale della moda. Che in Italia vale circa 27 miliardi di euro).

LVHM

Il marchio che ha il fatturato più alto in assoluto raggruppa in realtà diversi brand: si tratta di LVMH con un fatturato di 42,6 miliardi che lo pone al primo posto al mondo. LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE (ovvero LVMH)  è una multinazionale francese.  Proprietaria di oltre settanta marchi divisi in aziende di alta moda come Christian Dior, Bulgari, DKNY, Céline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton, di orologi, di gioielli come Tiffany & Co. Ma anche di vini e liquori, di editoria, di grande distribuzione e di alberghi di lusso.

Ma torniamo all’Italia

L’occupazione nel settore della moda, comprende circa 60mila posti di lavoro in più rispetto ai dati del 2022 (clicca qui). Nel 2017 ogni azienda ha prodotto utili medi giornalieri di circa 63mila euro contro i 38mila del 2013, e dai dati 2018 si riconosce un rallentamento, poiché i ricavi sono incrementati solo dell’1%, in diminuzione rispetto alla media degli anni precedenti. Inoltre, gli ultimi due anni, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19, sono stati difficilissimi per il settore della Moda. Ma la ripresa è un dato di fatto, per fortuna. Secondo Statista, il fatturato dell’industria dell’abbigliamento in Italia è stato di 27,2 miliardi di euro nel 2020, dato in forte ascesa nel 2024.

Al di là di tutto, il mondo apparentemente frivolo della moda, offre in realtà eccellenze creative, artigianali e posti di lavoro. Quando si dice che la moda è “fuffa” non si tiene minimamente conto del fatto non solo che vestirsi è tra le necessità primarie, ma che i posti di lavoro che genera il settore sostengono di fatto parte dell’economia nazionale e mondiale. Come l’arte, il cinema, l’industria e l’agroalimentare, anche la moda è una cosa seria.



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