Ogni anno, il 4 novembre, si celebra la fine del Primo Conflitto Mondiale con la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Nello specifico, si ricorda l’Armistizio di Villa Giusti, entrato in vigore il 4 novembre del 1918, che consentì agli italiani di rientrare a Trento e Trieste, e portare conseguentemente a compimento, il processo di unificazione nazionale iniziato durante il risorgimento.
Tale celebrazione, si tiene soprattutto per commemorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria: il 4 novembre del 1921, ebbe luogo inoltre la tumulazione del “Milite Ignoto” nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. L’obiettivo è anche quello di onorare l’operato delle Forze Armate al servizio della Nazione.
In principio, questa giornata venne dichiarata festiva, soprattutto ad un anno dall’accaduto (1919) come primo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. A Milano, ad esempio, le manifestazioni di fascisti, portarono a scontri con i socialisti che erano contrari all’ esaltazione della guerra. Dall’edizione milanese dell’Avanti, 5 novembre, si leggeva: “Possiamo pertanto affermare che la classe operaia è rimasta assente dal tripudio dei guerraioli e dalle indegne gazzarre dei soliti quattro o cinque ciurmatori che, indisturbati per non dire incoraggiati dalla forza pubblica, hanno potuto compiere, nel centro della città, diverse mascalzonate e diversi atti di vero teppismo”.
Nel 1920, anche se non più festivo, durante il 4 novembre si svolse la “Festa delle Bandiere”, che vide giungere a Roma, la bandiera di tutte le unità delle forze armate in Italia o all’estero. Il clima politico di quel periodo però era particolarmente teso a causa dell’occupazione delle fabbriche e a causa delle vittorie dei socialisti alle elezioni amministrative. L’anno successivo, fu nuovamente dichiarato festivo in occasione delle onoranze al “Milite ignoto”.
Numerosi furono anche i cambiamenti sulla denominazione: solo nel 2022, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indicato la necessità di formalizzare il nome completo. Dal 2023 al Senato è stata approvata una norma, non ancora votata dalla Camera, per istituire a tutti gli effetti “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”, precisando ad ogni modo che non è previsto il ripristino della festività nazionale.
”Esaltare la data del 4 novembre significa non soltanto rievocare una pagina di storia gloriosa, ma anche tener fede alle generazioni immolatesi nel presagio di Vittorio Veneto e penetrarne il perenne monito che la salute del Paese poggia sulla concordia di tutti i suoi figli nel culto degli ideali di Patria e libertà. In questo spirito, anche e soprattutto le Forze Armate, depositarie di una così illustre tradizione, si apprestano a celebrare quella che è stata a buon diritto prescelta a loro ‘giornata’” – Luigi Einaudi, 1950