Il genio di Gigi Proietti raccontato in 80 scatti di professionisti per celebrare l’indimenticabile maestro del teatro, del cinema e della televisione italiana. E’ la mostra fotografica “A noi gli occhi, please!” ospitata a Roma presso Spazio5 (via Crescenzio 99). Un viaggio visivo attraverso una selezione di immagini iconiche e inedite, realizzate da 40 professionisti che racconterà ai visitatori il maestro Proietti in tutte le sue sfumature: dall’irresistibile capacità di improvvisazione sul palco alla maestria con cui ha dato vita a personaggi indimenticabili.
Roma, in mostra le foto inedite di Gigi Proietti “A noi gli occhi, please!”
Organizzata dall’associazione ‘Identità Fotografiche’ e curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, in collaborazione con Marco Ravagli e Marco Geppetti, l’esposizione “A noi gli occhi, please!” ripercorre le tappe principali della straordinaria carriera dell’attore romano, dagli esordi agli ultimi progetti, immortalando la sua energia, versatilità e il suo inconfondibile spirito.
La mostra, realizzata anche con il supporto di Lorenzo Imprescia, Simona Mattei, Carmelo Daniele, Alessandro Poggiani e Filippo Giannitrapani di Quinta Dimensione Aps, offre al pubblico l’opportunità unica di riscoprire il talento di Gigi Proietti in tutte le sue sfumature.
Scatti celebri sul set e al teatro e ritratti intimi
Dall’irresistibile capacità di improvvisazione sul palco alla maestria con cui ha dato vita a personaggi indimenticabili sul grande e piccolo schermo. Accanto agli scatti più celebri provenienti dai set e dalle sue più importanti rappresentazioni teatrali, sarà possibile ammirare anche ritratti intimi che raccontano il lato più umano e privato di Gigi Proietti, artista capace di toccare il cuore di tutti.
Immagini realizzate da importanti fotografi italiani che hanno saputo catturare e trasmettere l’essenza artistica e umana di Gigi Proietti. L’esposizione non è quindi solo un tributo al grande attore, ma anche un’occasione per valorizzare il ruolo fondamentale del fotoreporter.
