Green e fotovoltaico, Tuscia in testa per le rinnovabili: ma c’è chi si oppone
Ospite in collegamento: Patrizio Nicolai, Presidente Coldiretti sezione Tuscania
Entro i prossimi 20 anni dobbiamo ridurre le emissioni inquinanti, rendere il nostro pianeta più green e invertire la tendenza. Ed è chiaro che nella complessa (e talvolta criticata) transizione energetica non bastano solo le buone azioni dei cittadini: deve necessariamente cambiare anche l’aspetto delle nostre città. E così, da qualche anno, sembra che il fotovoltaico in Italia stia registrando numeri significativi e in costante crescita sia nel settore residenziale che nei comparti commerciali e industriali.
Classifica delle province italiane per fotovoltaico
Viterbo guida la classifica provinciale con 2,49 kW di potenza fotovoltaica pro capite, seguita da Rovigo (1,82 kW) e Brindisi (1,37 kW). Altre province in evidenza sono Matera, Cuneo e Ravenna. All’estremo opposto, Genova si colloca all’ultimo posto con appena 0,07 kW pro capite, seguita da Napoli e Roma. Tuttavia, Roma si distingue per il numero di impianti installati, con 66.322 sistemi, registrando un incremento del 485% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Brescia conquista il primato per potenza fotovoltaica totale installata, con 954,19 MW, seguita da Lecce (824,69 MW) e Viterbo (793,97 MW). Anche Torino, Roma, Bari, Foggia e Milano si posizionano tra le prime dieci province per capacità installata.
Fotovoltaico ed eolico, Coldiretti: “Effetti devastanti sull’agricoltura”
C’è, tuttavia, chi vede questi numeri non proprio in maniera positiva. La Tuscia, terra di rinnovabili, è anche terra di agricoltura e allevamento e sembra che impianti di questo tipo abbiano effetti devastanti sulla salute della terra e sul paesaggio.
L’ultimo progetto prevederebbe un impianto eolico tra Viterbo, Bomarzo, Montefiascone e Vitorchiano della potenza di 64,8 megawatt. Ogni pala eolica, elica inclusa, raggiunge un’altezza di 200 metri. Il sindaco di Vitorchiano Ruggero Grassotti esprime preoccupazione: “Si tratta di un progetto particolarmente impattante e che potrebbe compromettere il futuro del nostro territorio dal punto di vista paesaggistico”.