Quando si toglie un animale dal proprio habitat è un atto grave, ma le motivazioni – che non è necessario elencare in questo frangente – potrebbero essere infinite. Gravissimo, invece, è quando su queste creature ci si specula sopra. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Zoomafia della Lav ha denunciato dati importanti: in relazione ai diversi reati contro gli animali, a Roma, in totale nel 2023 sono stati registrati 136 procedimenti con 75 indagati. I numeri sono alti e preoccupanti: il fenomeno, d’altronde, fa girare attorno a sé infinite realtà che fanno solo che amplificarne la rete.
Si tratta di animali selvatici, esotici o pericolosi – come pitoni reali che possono raggiungere anche i sei metri di lunghezza, scimmie, felini, iguana – che vengono venduti e detenuti illegalmente, acquistati per di più su Internet perché considerato una vetrina virtuale di scambio più sicura per quanti intendono commettere illeciti. E questi poveri animali, poi, per raggiungere l’acquirente arrivano a bordo di navi, con il trasporto su gomma, spesso chiusi in pacchi postali.
L’online, però, non è il solo luogo dove poter compiere questi atti: anche le fiere di animali sono un gancio utilizzato di frequente.
Zoomafia, cos’è e perché se ne parla?
Quando si parla di Zoomafia – termine coniato nel 1996 da Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio omonimo della Lav – non si intende solo la vendita e la detenzione di animali pericolosi, ma anche ogni tipo di illegalità commessa contro gli animali, che siano combattimenti tra cani o corse illegali di cavalli.
“Se c’è un traffico di animali è perché c’è una domanda. Il traffico si sostiene su una richiesta di persone che amano averne uno a casa. In realtà questo si basa su un pregiudizio che considera l’animale come un oggetto per esibirlo. Stiamo parlando di animali imprigionati, resi schiavi. È inaccettabile. Gli animali non sono cose, non sono giocattoli. Non bisogna acquistarli.” L’ha detto Ciro Troiano ai microfoni di Radio Roma nel programma Punto di Rottura.
Ma la domanda che ci si pone quando si leggono sulle cronache notizie su questo tema è… perché? La verità è che umanamente e moralmente è impossibile rispondere, perché a volte si tratta solo di vanità ed esibizionismo: questi animali spesso vengono acquistati solamente per essere esibiti, un vizio che però poi svanisce quando – raggiungendo dimensioni troppo grandi o status troppo pericolosi – vengono abbandonati in città o vicino ai fiumi, come il Tevere.