Il primo atto ufficiale del neo Assessore alla Cultura di Roma Massimiliano Smeriglio è l’omaggio alle vittime delle Fosse Ardeatine: “Rinnovare la memoria delle vittime del nazifascismo non è solo un omaggio ai caduti di ieri, ma uno dei punti di partenza indispensabili per immaginare e difendere il futuro”, ha detto l’assessore, che da pochi giorni ha preso il posto di Miguel Gotor.
Smeriglio, omaggio alle vittime dello Fosse Ardeatine
Ha dichiarato Smeriglio: “È da qui che voglio cominciare il mio lavoro al Comune di Roma. Dal ricordo delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, tra le quali anche mio nonno Enrico Mancini, proprio nel momento in cui l’Europa si confronta con rigurgiti fascisti e xenofobi che volevamo e credevamo alle nostre spalle. Nella resistenza risiedono i nostri valori democratici cui Roma, Medaglia d’oro al valor militare, ha pagato un prezzo altissimo”.
E ancora: “Lavorare per una cultura della Pace sarà uno dei principali compiti della mia consiliatura. Lo dobbiamo alle tante romane e romani che hanno dato la vita per la libertà del nostro Paese. La memoria e la cultura della liberazione restano ingranaggi collettivi che possono contribuire a trasformare il presente”.
Smeriglio si è insediato in Campidoglio pochi giorni fa, dopo aver avuto il ruolo di vice presidente della regione Lazio. Su Facebook, dopo l’annuncio del suo insediamento, scriveva: “Certi amori non finiscono, fanno giri enormi e poi ritornano. Una grande emozione. Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ringrazio, mi ha chiesto di assumere la responsabilità dell’assessorato alla Cultura. Un incarico prestigioso ricoperto in passato da Renato Nicolini e Gianni Borgna, personalità straordinarie che oggi voglio ricordare. Ho deciso di accettare con responsabilità e dedizione assoluta”.
Aggiungeva: “Roma rimane il mio personale centro di gravità permanente. Ascolterò, investiremo in un tour per comprendere meglio gli umori, i bisogni e i desideri della città: dai municipi agli operatori e le operatrici culturali, dalle associazioni alle imprese creative, dall’intellettualità diffusa alla cultura popolare, dalle università al sistema scolastico, dalle parrocchie ai centri sociali. Con due assi di lavoro: riappropriazione e riconciliazione. Riappropriazione per accorciare le distanze tra le diverse città di Roma, tra la grande bellezza e la sterminata periferia urbana. Al centro di questo asse di lavoro i cittadini e le cittadine romane, la loro identità, la capacità di sentirsi a proprio agio nel fruire lo straordinario patrimonio storico, architettonico, paesaggistico della Capitale”.