Il personaggio del giorno: Marcello Mastroianni
Tra i migliori interpreti italiani di livello internazionale, Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni, nacque a Fontana Liri, nel Frusinate, il 26 settembre 1924. Figlio di Ida Irolle e di Ottorino Mastroianni, falegname e fratello dello scultore, furono originari di un paese vicino ad Arpino, per poi trasferirsi prima a Torino e poi a Roma, nel quartiere San Giovanni.
Diversi saranno i suoi tentativi, sin da giovanissimo, per entrare nel settore cinematografico. Lavorò spesso come comparsa, alternandolo ai suoi studi da perito tecnico. Solo nel 1945, al termine del secondo conflitto mondiale, cominciò a prendere ufficialmente lezioni di recitazione per inseguire quel sogno cinematografico. Il debutto avverrà soltanto tre anni dopo finalmente, con “I Miserabili” di Riccardo Freda. Da li, numerosissimi registi lo notarono: tra questi Luchino Visconti, che gli offre il primo ruolo da protagonista in “Rosalinda o Come Vi Piace”.
Incontrò per la prima volta Sophia Loren, destinata a diventare sua partner in molti altri capolavori cinematografici, soltanto sul set di “Peccato che sia una canaglia” di Alessandro Blasetti. Mastroianni diviene poi il protagonista di Federico Fellini, che gli conferisce un successo internazionale e una fama di “latin lover”: tra “La Dolce Vita” e “8 e mezzo”, cercherà poi di sfatare il mito di Sex Symbol, accettando di interpretare il ruolo di un imponente nel film “Il bell’Antonio”.
Divenne il re della commedia musicale e venne considerato uno dei cinque colonnelli della commedia all’italiana, assieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassmann, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Fu da sempre il simbolo del cinema italiano, un modello di versatilità e di fascino “intramontabile”. Questo suo fascino, molto spesso, partiva dall’essere un uomo semplice, originario della provincia. Per lui la professione di attore era come la sindrome di Peter Pan: “Non si cresce mai, si viene accuditi, truccati, guidati, si può fare eternamente i bambini, interpretare i propri sogni”. Federico Fellini infatti lo aveva definito come “L’amministratore delegato dei propri sogni”. Riguardo il loro rapporto invece raccontò che fosse “Una vera amicizia basata su una totale reciproca sfiducia”… fu proprio lui a renderlo il più celebre attore italiano al mondo.
Tra gli ultimi impegni, ci fu la commedia “Le Ultime Lune” nei teatri italiani. Successo strepitoso, vita cinematografica sognata. Per lo meno agli occhi degli altri. Poco prima di morire, a causa delle tre fleboclisi al giorno, recitava quasi sempre seduto. Aveva realizzato, durante la lavorazione del suo ultimo film “Viaggio all’inizio del mondo”, una lunga auto-confessione dal titolo “Marcello Mastroianni – Mi ricordo, si, io mi ricordo” curata da Anna Maria Tatò, sua ultima compagna. Dopo un malore fermò lui stesso il tour. Morì a Parigi il 19 dicembre 1996 all’età di 72 anni, stroncato da un tumore al Pancreas.
Ricevette due importanti onorificenze, quella di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Le sue tre nomination agli Oscar inoltre, sono un record per un artista in un film in lingua straniera.