Truffe ed estorsioni ad anziani tra Roma e la Campania. Almeno 60 le vittime raggirate in sette mesi da due uomini arrestati nelle scorse ore dai carabinieri. Con il classico espediente del finto incidente o del nipote in difficoltà economiche gli indagati sono riusciti a mettere a segno una media di più di 8 colpi al mese. Nella Capitale, ma anche nella provincia di Viterbo e in Campania per un volume d’affari stimato di circa 500mila euro.
Truffe agli anziani, 60 vittime in sette mesi tra Roma e Napoli: arrestati
I Carabinieri della Stazione Porta Portese, su delega della Procura di Roma, hanno notificato, a Giugliano in Campania, un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un uomo di 54 anni. A Napoli invece è stato raggiunto un 25enne per il quale il gip del Tribunale di Roma ha deciso l’obbligo di dimora.
Il 54enne è gravemente indiziato dei reati truffa aggravata, furto in abitazione, utilizzo fraudolento di carte di credito e 4 casi di estorsione. Sarebbero stati 19 gli anziani vittime del truffatore accusato di aver colpito a Roma da gennaio a marzo del 2023.
Dovrà rispondere truffa aggravata ad anziani il 25enne che sarebbe riuscito a mettere a segno 42 raggiri nelle provincie di Roma, Salerno, Napoli, Viterbo e Caserta, tra gennaio e luglio 2023.
Le indagini
Le indagini sono iniziate a gennaio 2023 dopo la denuncia di una vittima e si sono chiuse a settembre dello scorso anno. Gli investigatori hanno acquisito dati di traffico telefonico e telematico, effettuato accertamenti bancari e intercettazioni telefoniche.
Fondamentale inoltre l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza sia vicino a casa delle vittime, sia nei pressi delle banche venivano effettuati i prelievi. Attività che ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari relativi al coinvolgimento e al ruolo specifico di ciascuno degli indagati.
Le tecniche di raggiro
In particolare, attraverso un collaudato modus operandi, gli indagati sono indiziati di avere utilizzato vari espedienti tra cui quello del “finto nipote in difficoltà economiche per pagamenti insoluti o a seguito di incidente stradale” e del “finto avvocato o rappresentante delle forze dell’ordine”.
Una tecnica che gli permetteva di carpire la fiducia e disponibilità delle vittime, tutte persone anziane e spesso con patologie e in condizioni fisiche che ne limitavano la capacità di reagire e respingere le richieste dei truffatori. A quel punto si presentavano a casa delle vittime, facendosi consegnare denaro e gioielli.
Volume d’affari illecito di circa 500mila euro
L’indagine, nel corso della quale sono stati eseguiti dai Carabinieri tre arresti in flagranza di reato, tutti convalidati, ed una perquisizione delegata dalla Procura presso l’abitazione di uno degli indagati, ove sono stati rinvenuti e sequestrati elenchi telefonici di diverse province d’Italia, telefoni cellulari utilizzati per contattare le vittime oltre che la somma di diecimila euro in contanti, ha consentito di ricostruire e documentare un volume d’affari illecito di circa 500.000 euro.