Si è interrotta questa notte a Roma la fuga di un 47enne ricercato in campo internazionale per contrabbando. I poliziotti lo hanno trovato in un albergo in Via Cristoforo Colombo e arrestato. L’uomo era ricercato dalle autorità del Kazakistan per fatti che risalgono al 2007. Fino al 2011, inoltre, in concorso con altre persone, avrebbe messo in atto un traffico clandestino di soldi tra Kazakistan e Cina: un contrabbando da oltre 130 milioni di dollari. Il latitante, finito in manette, è ora in carcere a Regina Coeli, dove dovrà scontare una pena di 16 anni di reclusione.
Trovato in albergo a Roma ricercato internazionale: contrabbando da 130 milioni
L’allarme è scattato nella notte tra domenica e lunedì. Erano passate da poco le 3.30 di oggi lunedì 28 ottobre quando alla Sala Operativa della Questura è arrivata una segnalazione attraverso il servizio “Alloggiati”. Il sistema informatico utilizzato dalle forze dell’ordine che consente di scovare la presenza di latitanti o persone con provvedimenti a carico che alloggiano nelle strutture ricettive.
E’ scattato così l’intervento degli agenti dei distretti Tor Carbone ed Esposizione che, giunti sul posto, hanno effettivamente appurato la presenza del 47enne ricercato perché indiziato del reato di contrabbando. All’arrivo della polizia l’uomo era ancora nella propria camera presa in un albergo di via Cristoforo Colombo. Sono quindi scattate le manette e l’uomo è stato portato nel carcere di Regina Coeli dove dovrà scontare una pena di 16 anni di reclusione.
Traffico clandestino di soldi tra Kazakistan e Cina
Il 47enne era ricercato in campo internazionale per il reato di contrabbando e su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità del Kazakistan per fatti che risalgono al 2007. Fino al 2011, inoltre, in concorso con altre persone, si era reso responsabile del reato di contrabbando economico attraverso la frontiera doganale tra Kazakistan e Cina. Dalle informazioni acquisite tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, gli investigatori hanno accertato che il danno delle loro attività criminali allo Stato superi i 130 milioni di dollari.