Giacomo Baggio rischia la sorveglianza speciale? Non più. Il Tribunale di Roma rigetta la richiesta

Giacomo Baggio rischia la sorveglianza speciale? Non più. Il tribunale di Roma ha rigettato la richiesta, avanzata dalla Questura di Roma, di sorveglianza speciale per Giacomo Baggio, consulente legale e membro di Ultima Generazione.

Il Tribunale di Roma rigetta la richiesta di sorveglianza speciale

Ultima Generazione è una coalizione di cittadini ed è membro del network A22, una rete internazionale impegnata nella corsa per salvare l’umanità. Spesso si leggono sulle cronache vicende e fatti che riguardano questa realtà i cui membri compiono azioni di disobbedienza civile nonviolenta per ottenere misure di contrasto al collasso eco climatico verso cui si sta andando. I modi attraverso i quali si manifesta tale disobbedienza civile non violenta sono tutt’oggi al centro dell’attenzione: le più note sono quelle di “deturpamento” di beni culturali o interruzione del traffico. E proprio di questo era stato accusato Giacomo Baggio: la Questura aveva chiesto la sorveglianza speciale in base alla presunta “pericolosità sociale” accusandolo di interruzione di traffico, deturpamento di beni culturali e, in aggiunta, resistenza a pubblico ufficiale.

Il Tribunale, però, non riconosce tale pericolosità, come riportato dal decreto con cui è stata comunicato il respingimento della richiesta.

Il Tribunale ritiene che nel caso in esame manchino quegli elementi di fatto su cui deve necessariamente fondarsi il giudizio di pericolosità sociale. (…) Pare evidente che le condotte di Baggio sono espressione di appartenenza ad un movimento che persegue l’ideale di contrastare il disastro ambientale cercando di indurre il Governo ad adottare provvedimenti utili a tal fine.”

LEGGI ANCHE: Decreto Sicurezza, pene più severe per chi manifesta: è negato il dissenso? (VIDEO)

Prima di Giacomo, era stata richiesta la sorveglianza speciale per altre due persone che avevano compiuto azioni di disobbedienza civile: si tratta di Simone Ficicchia di Ultima Generazione e Laura Zorzini di Ribellione Animale, richiesta rigettata da un tribunale. Dimostrazione, questa, che “i tentativi di equiparare le condotte del dissenso a condotte criminali – dicono da Ultima Generazione – non hanno senso”.

Le parole di Giacomo

“La decisione del tribunale di Roma rappresenta una vittoria importante per la nostra società e la democrazia. Il tribunale conferma che non possiamo essere considerati pericolosi per le azioni di protesta che mettiamo in atto. Il riconoscimento del legittimo diritto alla protesta nonviolenta sottolinea l’importanza della libertà di espressione in una società in cui il governo, con le nuove misure previste dal DDL sicurezza, cerca di sopprimere. Questa è l’ulteriore dimostrazione di quanto infondate siano le misure che questo Governo prova a portare avanti.”



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