Non usa anche stavolta mezzi termini Gabriele Ceracchini, fondatore del Neomondismo – religione incentrata sul binomio natura-uomo e del rispetto reciproco-, attivista a tutto tondo e personaggio di spicco di chi ha la “visione della terra piana”. Il suo è uno sfogo contro la scienza agraria e le lobby che vendono macchinari sempre più costosi per le coltivazioni.
A dare la sprone, stavolta, il “mondo agrario tradizionalista” che ha ridimensionato, secondo Ceracchini, a mero “hobby” il metodo di coltivazione sinergico che non abbisogna di macchinari estirpatori e rivoltatori del terreno per essere seminato. Il rapporto con la terra è un “dare-avere” e se l’umanità si alimentasse con cibi sani e naturali -no carne, no semi, no legumi, no farinacei e derivati dai frumenti-, quindi di solo frutta e verdure, potrebbe semplicemente usare le proprie deiezioni per concimare l’orto, anche quello tradizionale, non solo il sinergico che, ha ripetuto, non contempla l’uso di macchine costosissime.