Il presidente del Frosinone, Benito Stirpe, ha parlato in conferenza stampa del momento difficile del club ciociaro.
Le parole di Stirpe
Sull’esonero di Vivarini.
“La società ha deciso di assumere due provvedimenti: squadra in ritiro già da questa mattina a Castel di Sangro fino a tempo indeterminato. Vedremo settimana prossima cosa fare avendo settimana prossima una doppia trasferta. Si resterà in ritiro fino a che non mi dimostrerà di avere, entusiasmo, energia, cattiveria agonistica e sarà connessa con gli obiettivi della società. Ci sarà un regolamento con uso parsimonioso del cellulare. Questa mattina alle 7:30 abbiamo deciso di sollevare il tecnico Vivarini. Non siamo felici di questa scelta ma vogliamo togliere a tutti gli alibi. La squadra la prenderà Greco e il suo staff e non provvisoriamente. In estate era stato assunto per fare un percorso e crediamo che sia all’altezza di questo fare questo percorso in prima squadra già adesso. Non possiamo fare la presentazione in questo momento, la faremo prima della gara col Pisa”.
Chi sono i responsabili dei pessimi risultati del Frosinone?
“Per me il primo responsabile di questa situazione è la squadra perché non si esprime secondo le potenzialità mostrate negli anni passati e per le potenzialità che ha nel suo interno. Siamo la squadra col maggior numero di nazionali, non è possibile che il prodotto finale sia questo. Probabilmente non sono connessi con l’obiettivo per cui li farò connettere io. Ripeto ritiro a tempo indeterminato finché non vedo entusiasmo, energia, cattiveria agonistica e quello che i tifosi vogliono vedere. Ho parlato col capitano e due tre calciatori rappresentativi e che loro stessi a volte dovrebbero ricordare a chi è poco connesso col progetto Frosinone di darsi una regolata”.
Cosa non è funzionato nel mercato?
“Ci sono dei tempi e delle scelte da realizzare in determinati modi. Le scelte si fanno a prescindere da un equilibrio economico finanziario. Non si possono prendere prima dei calciatori se non si sa se ne hai venduti altri o meno. Io a 66 anni non agisco senza irrazionalità. Il mercato è stato dettato anche dalle scelte di altri perché ci sono stati momenti in cui calciatori sono andati via subito, altri in cui ci sono voluti 40 giorni per andare via o trattative saltate. Non è questo un clima favorevole nel quale si può operare. Mercato condizionato dalle uscite ma abbiamo provato a portare avanti il progetto espresso lo scorso 24 giugno. Con uno zoccolo duro al quale abbiamo aggiunto dei calciatori, alcuni in prestito alcuni a titolo definitivo. Il costo del personale di questa squadra è superiore del 15% rispetto alla squadra che ha vinto il campionato nel 2023. Non abbiamo lesinato risorse ma ricordate che finché sarò qui il bilancio non potrà mai essere in perdita. Il giorno in cui cederò il testimone la società dovrà essere in grado di camminare con le sue gambe”.
Quali responsabilità hanno i giocatori?
“Ci sono stati dei calciatori che sono arrivati qui e che siccome vengono convocati in Nazionale pensano che il loro compito sia finito quando invece sono qui per dare un contributo alla causa. Il loro contributo deve essere la condizione necessaria per affermarsi dal punto di vista professionale. Sono qui per dare un contributo non perchè vengono convocati in Nazionale. Attraverso le prestazioni devono conquistare le convocazioni. Abbiamo calciatori che sono con noi da anni e ad oggi sono irriconoscibili e per me devono assumersi le loro responsabilità perché sono rimasti qui per scelta”.