Roma, Iter Vitis premia la Capitale per il progetto di sviluppo dei vigneti urbani

Roma ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dall’associazione internazionale Iter Vitis, che promuove il turismo enologico e valorizza la ricca varietà di vini provenienti dai diversi territori europei. Il premio è stato assegnato grazie al progetto “Roma Mater Vinorum”, che mira a riportare in auge il patrimonio vitivinicolo della Capitale, celebrandone le antiche tradizioni legate alla produzione di vino.

“Roma Mater Vinorum”, cos’è

L’iniziativa punta alla reintroduzione dei vigneti all’interno della città, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione locale, le università e gli istituti agrari. Il piano prevede l’individuazione di aree urbane dove verranno piantati piccoli vigneti, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e le tradizioni enologiche romane. Oltre a rafforzare il legame con le aziende vinicole locali e le enoteche, il progetto mira a creare un percorso turistico che unisca cultura, sostenibilità e gusto.

Il processo di attuazione del progetto è articolato in diverse fasi. Il primo passo prevede la formazione di un comitato scientifico e culturale che supervisionerà il corretto sviluppo dell’iniziativa. Successivamente, si procederà alla mappatura dei vigneti storici di Roma e alla selezione di sei aree urbane dove verranno reimpiantati i nuovi vigneti. Una volta completata questa fase, i vigneti saranno integrati in un circuito di percorsi enoturistici che si affiancheranno ai classici itinerari culturali della città, offrendo una nuova prospettiva ai visitatori.

L’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi ha dichiarato: “Ringrazio Iter Vitis e la Presidente Emanuela Panke per aver scelto Roma e il nostro progetto sul ripristino e sullo sviluppo dei Vigneti urbani nella Capitale come buona pratica all’interno dei nostri paesi. I vigneti in città trasmettono un messaggio culturale forte che riconnette Roma alla sua storia e alle relazioni che ha avuto con il resto del mondo. Inoltre, la ricerca ampelografica che introdurremo, grazie alla collaborazione con università e istituti agrari, sarà indirizzata a recuperare varietà antiche autoctone, spesso più resistenti ai cambiamenti climatici. Ripiantare i vigneti è un modo innovativo per offrire una forma di verde urbano con una modalità di fruizione diversa, anche tesa anche alla didattica. Il progetto avrà anche una ricaduta di valore sociale con il coinvolgimento di soggetti fragili, in favore delle donne vittime di violenza, come è stata Marisa Leo, imprenditrice del vino, a cui abbiamo voluto dedicare la prima barbatella all’interno del Parco di San Sisto”.

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