Durante la manifestazione pro Palestina del 5 ottobre 2024 a Roma, non autorizzata dalla questura, si sono verificati scontri violenti tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Un cittadino tunisino di 41 anni è stato arrestato per il suo coinvolgimento negli incidenti, accusato di aver attaccato gli agenti insieme a un gruppo di black bloc. Il tunisino ha precedenti penali e ha mostrato una “personalità estremamente violenta”, provocandosi tagli con una lametta per evitare il contatto con gli agenti. Le indagini proseguono per identificare altri partecipanti agli scontri e capire come siano stati organizzati.
L’arresto e le accuse contro il manifestante del corteo pro Palestina
L’arrestato, un cittadino tunisino di 41 anni senza fissa dimora, è stato individuato grazie a un’operazione di sorveglianza condotta dalla Digos, sotto la direzione del procuratore Antonio Bocelli.
L’uomo ha partecipato attivamente agli scontri, attaccando la polizia alle spalle insieme a un gruppo di circa cinquanta facinorosi incappucciati, nel tentativo di distrarre le forze dell’ordine da un altro attacco frontale.
Durante l’arresto, il tunisino si è autolesionato con una lametta per evitare di essere toccato, insultando gli agenti in arabo. L’arresto, convalidato dal giudice per le indagini preliminari (GIP), ha confermato la natura violenta e pericolosa del soggetto, già noto alle autorità per precedenti gravi come tentato omicidio e reati contro la personalità dello Stato.
Gli scontri durante la manifestazione
Gli scontri del 5 ottobre si sono verificati nella zona della Piramide, durante una manifestazione pro Palestina alla quale hanno partecipato circa 7.000 persone, molte delle quali arrivate da altre regioni d’Italia.
Nonostante la questura avesse vietato il corteo per motivi di ordine pubblico, alcuni manifestanti erano convinti che l’evento fosse stato autorizzato, almeno sotto forma di sit-in. Questo malinteso ha portato a tensioni crescenti.
Durante gli scontri, una cinquantina di black bloc incappucciati ha attaccato le forze dell’ordine, provocando gravi disordini e danni agli arredi urbani per decine di migliaia di euro. Gli incidenti hanno causato ferite a 50 persone, tra cui 34 poliziotti e 4 finanzieri.
Proseguono le indagini per identificare altri partecipanti
Le autorità continuano a lavorare per individuare ulteriori responsabili dei disordini del 5 ottobre. Attraverso le testimonianze e l’analisi di centinaia di ore di video ripresi dalle telecamere di sorveglianza e dalla polizia scientifica, gli investigatori stanno cercando di identificare altri membri del gruppo di facinorosi.
Il cittadino arrestato è il secondo individuo a essere posto sotto custodia, dopo l’arresto di un giovane ora ai domiciliari. Sono state inoltre emesse quattro denunce a piede libero. Gli investigatori stanno cercando di comprendere come i black bloc siano stati reclutati e quale sia stato il loro ruolo preciso nell’organizzazione degli scontri.
