La comunicazione aggressiva, imponente tra le diverse manifestazioni di violenza, trova la sua massima espressione oggi, anche attraverso le piattaforme social. Quali sono i motivi? La convinzione di essere sempre nel giusto? Il desiderio di dominare gli altri? O Il tentativo di evitare di apparire vulnerabile perchè ritenuto segno di debolezza? Quali sono le conseguenze sulla psiche?
Il Dottor Adriano Segatori, Psichiatra, esperto di filosofia e giornalista afferma che: “Quando si parla di comunicazione, aggressiva o meno, mi viene in mente una metafora del mondo dell’addestramento animale: se i cani sono al guinzaglio e si incontrano, scatenano la loro aggressività. Se sono liberi, si annusano e alle volte non si considerano. Nella comunicazione umana avviene un pò la stessa cosa… cosa facilità il discorso social? Innanzi tutto l’anonimato. Con la possibilità di scrivere sotto mentite spoglie è più semplice sfuggire, c’è disinibizione e c’è soprattutto una sorta di autoalimentazione: se dall’altra parte c’è silenzio, ci si sente automaticamente autorizzati a continuare e ad alzare il tiro”.
Chi si nasconde dietro una tastiera?
Dietro una tastiera alle volte ci sono proprio gli adulti. Salvatore Borsellino diceva: “La legge, la giustizia, il senso dell’onore dello stato, non dipende dolo da cosa dice l’adulto, non dipende da cosa fa l’adulto… ma dipende da chi è l’adulto”. “Nella comunicazione – aggiunge Segatori – questo è indiscutibile. Non possiamo esimerci, da adulti, dalla responsabilità di quanto abbiamo trasmesso ai giovani… con attacchi personali all’interlocutore alla persona e non sul contenuto. Gli adulti sono responsabili. Ci sono cose ‘imparabili ma non insegnabili’ e si imparano con l’esempio”.
Le motivazioni di una condotta aggressiva
Le motivazioni, anche in questo caso sono molteplici e differenti tra loro. Potrebbe trattarsi di mancanza di autostima o di un senso di frustrazione. “C’è però una variante: ritenere valido, accetabile, l’insulto. La comunicazione falsata da bullismo non è solo la minaccia o la derisione nel senso più sottile del termine, ma è anche la diffusione di notizie false”. Le notizie false, le notizie ingigantite o raccontate secondo una sola prospettiva, influenzano la fruizione, la percezione e l’educazione.