Rimpasto nella giunta Gualtieri. A dare il via al giro di poltrone, l’addio all’assessorato alla Cultura di Miguel Gotor, che ha deciso di lasciare per motivi personali. Al suo posto Massimiliano Smeriglio tra gli esponenti di spicco di Alleanza Verdi Sinistra. Stessa area di un altro assessore. Così per equilibrare lo scacchiere politico, Andrea Catarci è passato da assessore al Personale e alla Partecipazione è stato indicato dal sindaco come Direttore del nuovo Ufficio di scopo all’interno del Gabinetto che sarà denominato “Giubileo delle persone e Partecipazione”.
Rimpasto giunta Gualtieri, lascia Gotor al suo posto Massimiliano Smeriglio
Al posto di Catarci arriverà Giulio Bugarini, attuale capo della segreteria, che sarà il nuovo assessore al Personale. Mentre a ricoprire l’incarico di Bugarini sarà chiamato Albino Ruberti ex capo di Gabinetto di Gualtieri attualmente alla guida di Risorse per Roma che torna in Campidoglio dopo il caso, archiviato, che lo aveva coinvolto nel 2022.
Gotor: Le mie figlie hanno bisogno di una presenza più assidua del padre
Non un rimpasto politico, ma una scelta per motivi “di carattere personale e professionale” che Miguel Gotor spiega ai romani in un lungo post su Facebook. “Si tratta di una mia decisione a lungo meditata che non è stato facile prendere” scrive Gotor spiegando che per tre anni si è dedicato “anima e corpo all’incarico”. “Un impegno assai gravoso, che sempre più ho sentito stridere con il fatto che ho due figlie di 8 e 13 anni le quali, trovandosi in un’età preziosa della crescita che sia per loro sia per me non tornerà, hanno bisogno di una presenza più assidua del padre”.
Per quanto riguarda la ragione professionale “meno stringente” Gotor spiega che l’incarico di assessore è arrivato quando “avevo ripreso i miei studi e il mio lavoro all’università dopo cinque anni di intensa attività politica e parlamentare dal 2013 al 2018”. Impegni a cui è dovuto “venir meno” e che “dopo tre anni, bussano alla porta e richiedono un’assunzione di responsabilità da parte mia perché sento l’esigenza di riprendere il mio percorso di professore e di studioso, partendo dall’atto di umiltà che nessuno è indispensabile né insostituibile”.