Ottobre rosa, il mese della prevenzione femminile: l’importanza degli screening e dei controlli
Ospite in collegamento: dott. Francesco Schittulli, Presidente Lilt
Nel mese dedicato alla prevenzione femminile ripartono le campagne promosse dalla Lilt, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori. La campagna quest’anno è incentrata sulla solidarietà femminile: con il claim Join the Fight, le tre protagoniste di LILT for Women – Nastro Rosa 2024 invitano le donne a unirsi nella battaglia contro il cancro alla mammella, sottolineando l’importanza della cura del proprio seno in ogni fase della vita, perché la prevenzione non ha età.
Durante il mese di ottobre, la mobilitazione coinvolgerà l’intero territorio nazionale grazie alle numerose iniziative promosse dalle Associazioni della LILT: tra queste, la possibilità di effettuare visite senologiche presso gli ambulatori aderenti, prenotabili al numero verde 800-998877 (lun-ven 10- 15), e la distribuzione di materiale informativo per diffondere conoscenza su questa crescente patologia e promuovere la prevenzione, unica arma attualmente vincente, come stile di vita.
E proprio perché la prevenzione è contagiosa ed è la scelta giusta per la vita, attraverso la Campagna LILT for Women – Nastro Rosa 2024, la Lega manda un appello ben preciso a tutte le donne: diventare ambasciatrici di un messaggio di solidarietà e positività, da trasmettere da madre a figlia, tra amiche e colleghe.
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Prevenzione, i numeri
Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne (I numeri del cancro in Italia 2023), rappresentando il 30% di tutti i tumori per il genere femminile. In Italia nel 2023 sono stati diagnosticati oltre 55mila nuovi tumori della mammella.
Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni. La mammografia è un esame radiologico della mammella, che consente di identificare precocemente i tumori del seno, in quanto è in grado di individuare i noduli, anche di piccole dimensioni, non ancora percepibili al tatto.
Una positività alla mammografia non equivale a una diagnosi certa di cancro al seno, anche se indica una maggiore probabilità di essere affette dalla patologia. Per questa ragione, in caso di un sospetto, al primo esame seguono ulteriori accertamenti diagnostici che, all’interno dei programmi organizzati di screening, possono esssere una seconda mammografia, un’ecografia, una risonanza magnetica e una visita clinica.
A questi esami può far seguito una biopsia per valutare le caratteristiche delle eventuali cellule tumorali. Soltanto al completamento di questo percorso si ottiene la conferma della diagnosi e, in caso di positività, si dà il via all’iter terapeutico.