Passaggio di soldi a Roma sotto lo sguardo dei finanzieri pronti ad intervenire. Dovranno rispondere delle accuse di corruzione e turbativa d’asta, un imprenditore di una società informatica e un dirigente della Sogei arrestati nelle scorse ore dalla Guardia di Finanza.
Corruzione, imprenditore e dirigente Sogei arrestati a Roma: 18 indagati
Secondo quanto emerso il dirigente arrestato è Paolino Iorio direttore generale business della società in house del Mef che si trova ora agli arresti domiciliari. L’arresto è stato eseguito dal nucleo Pef della Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Roma in cui figurano indagate 18 persone e 14 società.
L’arresto in flagranza per una presunta tangente di 15mila euro
Un arresto in flagranza per una presunta tangente da 15mila euro che sarebbe passata dalle mani del manager a quelle del dirigente. I due, già indagati, sono stati quindi fermati e arrestati dalle Fiamme Gialle che ha inoltre perquisito le sedi delle società coinvolte nell’inchiesta della Procura di Roma in materia di reati contro la pubblica amministrazione. Sono state eseguite perquisizioni locali, domiciliari con sequestri di atti nei confronti di alcuni pubblici ufficiali e di imprese, per ipotesi di corruzione e turbata libertà degli incanti.
Come sempre in questi casi si cercano i soldi delle presunte tangenti e la documentazione legata a bandi. Affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni bandite da Sogei, dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. E naturalmente scambi formali e informali di mail e messaggi tra gli indagati.
Le intercettazioni
Dalle intercettazioni sono “emersi i contatti e gli incontri avuti con tale ‘Antonio della Difesa‘”, “successivamente identificato come un Capitano di fregata della Marina Militare”. Secondo quanto riporta l’Adnkronos citando una informativa della Guardia di Finanza il militare “al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura” avrebbe avanzato “richieste di compensi e l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite” dall’imprenditore.
Sempre nell’informativa si parla di “articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei Spa, società in house, controllata al 100% dal Mef, e sia infine al ministero dell’Interno”.
Scambio di denaro due volte al mese
Secondo l’accusa, Iorio, “in qualità prima di direttore ingegneria, infrastrutture e datacenter e successivamente di direttore generale della società a partecipazione pubblica Sogei Spa, e quindi di pubblico ufficiale” avrebbe indebitamente ricevuto “in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” dall’imprenditore. Gli viene quindi contestato il reato di corruzione.
In particolare, si legge su capo d’imputazione “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager avrebbe ricevuto “somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – continua il capo di imputazione – con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”.