Quattordici i nidi distribuiti su tutta la regione, con centinaia di uova deposte e centinaia di tartarughine che sono state accompagnate verso il mare. Da Castelpoziano, Terracina, Sabaudia, Latina e poi Ostia, Fregene, Fiumicino.
È il bilancio del progetto di localizzazione, monitoraggio e protezione dei nidi di tartarughe sulle spiagge realizzato nel 2024 dal Wwf del litorale laziale. La campagna aveva preso il via ad aprile con gli incontri di formazione per i volontari ed era stata definita nei dettagli dopo gli incontri con i ricercatori di Tartalazio, “unica struttura regionale organizzata e abilitata per tutte le procedure previste dal progetto”.
C’è però anche un dato dolente. «Purtroppo metà delle tartarughe rinvenute sulle spiagge ha della plastica nello stomaco o arti gravemente feriti a causa di lenze e reti» chiariscono da Tartalazio: in caso di ritrovamento di una tartaruga spiaggiata, non bisogna cercare di liberarle e di rimetterle in mare. È di fondamentale importanza chiamare immediatamente la Capitaneria di Porto al numero verde 1530 per far sì che un nucleo di esperti soccorritori arrivi quanto prima per prendersi cura degli animali in difficoltà e per trasportarli presso uno dei centri di primo soccorso.