I romani stanno invecchiando sempre di più e questo è un dato di fatto. Lo dicono i numeri.
Il nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni realizzato dall’Istat vede l’applicazione del detto “l’unione fa la forza”. Lo studio gode dell’integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli acquisiti attraverso le rilevazioni che annualmente coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie. Ciò consente di conoscere la struttura demografica e sociale dell’Italia e dei suoi territori e da questo studio è emersa una mappa interessante: l’Italia sta vivendo una crisi demografica importante.
La popolazione residente sta diminuendo, ma ancor più significativo è il dato che parla di come stia aumentando l’invecchiamento grazie ai miglioramenti medico-scientifici che hanno aumentato la capacità di vivere in salute e di curare le malattie.
I numeri parlano chiaro: Roma come è messa?
Di questo studio, il fattore che preoccupa è il dato della diminuzione della natalità di cui si parla da tanto, forse troppo tempo. L’Italia è per bassa fecondità ed età longeva la più vecchia in Europa, seconda al mondo solo al Giappone. Queste tendenze si rispecchia nella città di Roma, non senza alcune sue peculiarità.
Dal 1981 al 2021 il Comune di Roma ha visto una diminuzione della popolazione con un tasso di decremento annuo di circa -0,7%: questo significa che Roma, in media, ha perso poco meno di un abitante ogni cento, per ogni anno. I romani, quindi, stanno invecchiando e per capire l’entità del fenomeno basti far riferimento alla percentuale di ultra 65enni che è passata dall’essere di 11,55 nel 1981 al 23,4% nel 2021, mentre la quota di ragazzi con meno di 15 anni è quasi dimezzata.
Anche le zone risentono il cambiamento: al Centro storico si contano 296 anziano ogni 100 giovani, mentre Magliana e Omo sono le uniche due zone dove i bambini sono più del doppio degli anziani.