Un fiume di persone, bandiere, striscioni al grido “Palestina libera“. In migliaia ieri a Roma hanno manifestato per chiedere lo stop ai bombardamenti su Gaza. Da Piramide a piazza Vittorio cori contro Israele, Netanyahu e il governo Meloni dietro allo striscione d’apertura del corteo “Stop al genocidio della popolazione palestinese, stop al massacro in Libano“.
In migliaia sfilano in corteo a Roma: “Stop al genocidio Palestina Libera”
Uomini, donne, anziani, studenti dopo aver lasciato Porta San Paolo dove una settimana fa si erano verificate cariche e scontri per un presidio non autorizzato, si sono diretti su viale Aventino con tappa davanti alla Fao e coro contro l’organizzazione delle Nazioni Unite per aver tolto tutte le bandiere degli Stati, solitamente esposte sulle aste sopra la cancellate: “Vergogna pupazzi”. Proprio lì un anno fa alcuni attivisti avevano strappato la bandiera israeliana dalla sede della Fao. “Hanno tolto le bandiere. Ma non importa. Noi alla luce del sole alziamo quelle palestinesi”, hanno gridato gli attivisti.
Il corteo è arrivato poi in piazza di porta Capena, continuando verso il Colosseo fino a via Merulana e piazza Vittorio. Dai mille alla partenza si è arrivati a oltre 5mila manifestanti secondo la Questura, almeno il doppio per gli organizzatori. Bandiere della Palestina e della pace portate anche da Anpi e Cgil. Colori arcobaleno che per qualcuno devono essere tolti: “Non vogliamo la pace ma la libertà”. Tra i tanti cartelli anche un richiamo all’eccidio delle Fosse Ardeatine: “Avete superato i nazisti. Fosse Ardeatine: 10 per ogni ucciso a via Rasella. Gaza: 35 per ogni ucciso il 7 ottobre”.
Salman (palestinesi Roma): “Dispiace che comunità ebraica non sia con noi per dire no a guerra”
“Scendiamo in piazza per l’ennesima volta a rivendicare la lotta contro questa maledetta guerra e per la pace, per invocare la fine del genocidio e dei bombardamenti israeliani e per la fine della maledetta occupazione israeliana alla terra di Palestina”. Lo ha detto Yousef Salman, presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio.
Poi l’affondo contro la comunità ebraica. “Purtroppo il governo israeliano – ha aggiunto Yousef Salman – è un governo di criminali che non ha mai rispettato le centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite, appoggiato e sostenuto dalle potenze capitaliste e imperialiste. Per questo credo che ormai tutto il mondo debba scendere in piazza insieme a noi. Lo hanno fatto persino le comunità ebraiche degli Stati Uniti d’America della Gran Bretagna. Dispiace molto che la comunità ebraica romana non sia ancora scesa in piazza insieme a noi per dire no a questa guerra e sì alla pace”.