Dopo 68 anni di gestione affidata alla Hippogroup, il 31 dicembre segnerà la fine di un’epoca con l’ultima corsa in programma nell’ippodromo di Capannelle così come lo conosciamo oggi. L’ippodromo, che ha accolto grandi campioni delle corse e illustri visitatori, tra cui la Regina Elisabetta II, chiuderà i battenti, restituendo la gestione al Comune di Roma.
Capannelle, futuro incerto
Inaugurato nel 1956, l’ippodromo delle Capannelle è stato un punto di riferimento per il galoppo italiano. Qui si sono affermati campioni come Ribot, Tony Bin e Falbrav, montati da leggendari fantini come Lanfranco Dettori e Lester Piggot. Capannelle non era solo un palcoscenico di prestigio per le corse, ma anche un luogo capace di attrarre personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, incarnando una parte importante della tradizione ippica italiana.
Il Campidoglio guarda al futuro dell’ippodromo con fiducia. La prossima settimana, infatti, sarà pubblicato un bando di procedura negoziata, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (Masaf), per trovare un gestore temporaneo che possa garantire la continuità delle corse nel 2025. Parallelamente, continuerà il processo per individuare un gestore definitivo, con l’assegnazione prevista entro dicembre. Tuttavia, per una completa riqualificazione della struttura, si stima che saranno necessari almeno altri otto mesi di lavori. Il destino dell’ippodromo di Capannelle, un tempo teatro di emozioni e successi, rimane incerto.
Elio Pautasso, della Hippogroup, ha ricordato: “Dobbiamo riconsegnare le chiavi dell’impianto entro la fine dell’anno. Perché è questo che prevede la delibera che la giunta ha firmato il 22 gennaio scorso. Lo sappiamo da allora e recentemente lo abbiamo ricordato alle scuderie che sono presenti a Capannelle, perché la struttura va lasciata libera da persone ed anche dagli animali”.
