È stato disposto il carcere per Simone Borgese, accusato di una violenza sessuale nei confronti di una studentessa avvenuta a Roma l’8 maggio scorso e già condannato per altri due episodi di abusi.
Per l’uomo, che si trovava da giugno agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Roma, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori che avevano impugnato la decisione del tribunale del Riesame, che a sua volta aveva accolto l’appello presentato dalla Procura sulla richiesta di misura cautelare in carcere. Borgese era già stato condannato a 7 anni e 6 mesi per violenza sessuale, rapina e lesioni ai danni di una tassista, commessi l’8 maggio del 2015. Ha finito di scontare la pena il 10 novembre 2021, quando è stato scarcerato. Dopo l’arresto si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio davanti al gip di Roma Maddalena Cipriani. Nell’ordinanza con cui il giudice aveva disposto per l’uomo gli arresti domiciliari si legge che sussiste il «concreto pericolo» che Borgese commetta «delitti della stessa specie di quello per cui si procede».