La comunità cattolica di Viterbo grida al miracolo ma la Curia frena.
Per verificare una notizia su una presunta guarigione inspiegabile bisogna seguire una procedura che richiede molta attenzione e soprattutto tempo.
La notizia del presunto miracolo si sarebbe diffusa ieri, quando un sacerdote viterbese, celebrando una funzione religiosa, avrebbe affermato che una donna potrebbe avere riacquistato la vista al passaggio dell’elicottero con a bordo il cuore di Santa Rosa, che ha sorvolato Viterbo il pomeriggio del 3 settembre, poco prima del trasporto della macchina.
La diocesi chiede cautela: “È certamente motivo di gioia per tutti la possibilità di un eventuale evento di grazia in cui una persona possa aver sperimentato, nella fede, la singolarità di una situazione straordinaria nella sua vita – commentano i prelati –. Ma è altrettanto necessario, oltre che opportuno, che la semplice notificazione di una notizia, appunto per la sua singolarità, debba poi trovare il dovuto riscontro attraverso procedure, articolate e progressive, come richiesto in questi particolari casi”.
In una nota ufficiale la curia sottolinea che “il vescovo è chiamato ad avviare le dovute indagini conoscitive e, nel rispetto delle normative relative a tali eventi, dovrà approfondirne la consistenza e l’evidenza, sotto ogni profilo. Si deve procedere con attenzione e cura per verificare quello che, solo dopo effettive e conclamate certificazioni, potrà essere sottoposto, nei vari livelli previsti, con la formula di ‘presunto miracolo‘”.