Il nuovo tour teatrale di Enrico Brignano, “I 7 Re di Roma”, è già un fenomeno di successo, con ben 75.000 biglietti venduti in prevendita. Il risultato conferma l’affetto del pubblico per l’attore e segna un ulteriore traguardo nella sua carriera, ponendo lo spettacolo come uno dei più attesi della stagione teatrale 2024-2025.
Brignano torna a teatro a Roma
Lo show, scritto da Luigi Magni e con musiche di Nicola Piovani, prodotto da Vivo Concerti e Enry B. Produzioni, è una rivisitazione moderna della leggenda dei fondatori di Roma. Originariamente messo in scena 35 anni fa con Gigi Proietti come protagonista, lo spettacolo torna ora sotto la guida di Brignano, che offre una reinterpretazione unica della storia dei sette re: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. La combinazione di mito e contemporaneità crea una narrazione avvincente, che fonde passato e presente in un modo tipicamente brillante per l’attore.
La tournée ha debuttato al Teatro Sistina di Roma con una serie di spettacoli che continueranno fino al 1° dicembre. Il pubblico ha accolto l’esordio con un entusiasmo travolgente, decretando un vero e proprio successo per Brignano, che ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria capacità di conquistare e intrattenere la platea. Alla prima hanno partecipato numerosi volti noti del mondo dello spettacolo e della politica, tra cui il ministro della difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, Paolo Bonolis, Giorgio Panariello e tanti altri, rendendo la serata ancora più speciale.
Spiega Brignano: “Questo spettacolo, che reputo il più impegnativo della mia carriera interpretando 11 personaggi diversi e mantenendo la regia originale di Garinei, è un omaggio a Proietti, a Magni, a Piovani, a Garinei, alla Capitale Ricordo che noi giovani attori del Laboratorio di Gigi, appunto 35 anni fa, eravamo estasiati da questo show e lo imparammo tutti a memoria, in una vera fase di innamoramento del teatro e del nostro maestro – aggiunge – Certo oggi i tempi sono cambiati da allora. E difatti questa rappresentazione vuole essere sì un omaggio, ma non una copia, a partire da una mia rilettura personale delle scene e dei contenuti. Alcuni riferimenti andati in scena 35 anni fa oggi non sono più percorribili, o magari ce ne sono altri da aggiornare”.