Torna l’intifada degli studenti a Roma. I collettivi della Sapienza hanno annunciato per oggi un corteo pro Palestina e per protestare contro il “Cybertech Europe 2024” in corso oggi e domani alla Nuvola dell’Eur. L’appuntamento è per le 17 di oggi martedì 8 ottobre alla metro Laurentina. Da lì potrebbero sfilare fino alla sede dell’evento.
Un corteo che al momento non risulta autorizzato, come quello finito con gli scontri sabato scorso. Nessuna comunicazione di preavviso, né di autorizzazione è arrivata fino a questa mattina in Questura che comunque ha rafforzato i presidi di sicurezza nell’area della Nuvola, ‘blindata’ per lo svolgimento del forum sulla cybersicurezza.
Roma, studenti in piazza pro Palestina: oggi in corteo non autorizzato alla Nuvola
“Sabotiamo il genocidio. Disertiamo la guerra e chi ne guadagna” scrivono gli attivisti pro Pal nel diffondere l’appello alla comunità studentesca e alle realtà solidali con la Palestina a partecipare alla protesta “contro una vetrina per l’industria delle armi, del controllo e dello spionaggio” si legge nel comunicato diffuso via social dai collettivi e dai Giovani palestinesi.
“Reputiamo sia giunto il momento, ad un anno dall’inizio della nuova fase del genocidio sionista in Palestina, – scrivevano i collettivi della Sapienza alla vigilia della manifestazione del 5 ottobre a Piramide – di riprendere una diffusa pratica di boicottaggio. Così come è stato fondamentale partecipare ai sabati di lotta e agli altri appuntamenti nella nostra città, in un progressivo innalzamento della solidarietà collettiva alla causa palestinese, riteniamo altrettanto doveroso scendere in piazza con molta più rabbia”.
Flash mob in ateneo
Mobilitazioni pro Palestina anche negli atenei romani, tra flash mob alla Sapienza e all’università Roma Tre alla vasca di Studi Umanistici con un punto di incontro a Tor Vergata tra le facoltà di Lettere e Filosofia. Una giornata di agitazione nazionale per la Palestina “per fermare la complicità dell’ateneo nel genocidio in corso a Gaza, vogliamo la MedOr fuori dalla nostra università e l’interruzione di tutti gli accordi con le università israeliane” scrivono da Cambiare rotta Roma.