La procura di Roma ha avviato un’indagine che coinvolge Autostrade per l’Italia (Aspi), con l’accusa di diversi reati finanziari, tra cui falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e manipolazione del mercato. Le accuse riguardano presunte irregolarità nella gestione patrimoniale della società, in particolare legate all’allocazione di oltre 500 milioni di euro destinati alla manutenzione e alla realizzazione di opere, derivanti dai pedaggi autostradali.
Indagine sui fondi dei pedaggi di Autostrade
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha come oggetto la gestione dei fondi raccolti attraverso i pedaggi autostradali. Questi ricavi, per legge, devono essere in parte utilizzati per finanziare le opere infrastrutturali della società.
Il sistema di allocazione prevede la creazione di un fondo dedicato per ciascun progetto approvato. Tuttavia, secondo l’accusa, se un progetto viene annullato o revocato, le risorse dovrebbero restare nel fondo per nuovi progetti, ma i magistrati sostengono che questa procedura non sia stata rispettata correttamente nei bilanci della società.
Il coinvolgimento del management
Tra gli indagati compaiono figure di alto profilo, tra cui l’attuale amministratore delegato Roberto Tomasi e il suo predecessore Giovanni Castellucci.
Secondo quanto riportato, le contestazioni riguardano principalmente operazioni contabili avvenute nei primi anni 2000, quando Castellucci era alla guida dell’azienda.
I dirigenti di Aspi, coinvolti a vario titolo, dovranno rispondere alle accuse mosse dalla procura e chiarire la loro posizione riguardo all’allocazione dei fondi per la manutenzione delle autostrade.
La risposta di Autostrade per l’Italia
Autostrade per l’Italia ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime la propria fiducia nelle autorità competenti e si dice pronta a collaborare pienamente con la giustizia.
La società ha appreso delle indagini dai media e si dichiara convinta di aver sempre agito nel rispetto della legge e con la massima trasparenza.
Il vertice aziendale ribadisce che tutti i fondi sono stati gestiti con l’attenzione necessaria e che ogni operazione è stata sottoposta al controllo delle autorità preposte.