Nel pomeriggio di lunedì 7 ottobre un aereo in volo da Mombasa, Kenya, verso l’aeroporto di Fiumicino, ha perso improvvisamente i contatti radio con il controllo del traffico mentre sorvolava la Calabria. Questo evento ha portato all’attivazione immediata del protocollo d’emergenza, coinvolgendo l’aeronautica militare italiana. Una coppia di caccia F-35A del 32° Stormo di Amendola è stata lanciata per intercettare l’aereo, un Boeing 787 della compagnia Neos, e verificare la situazione. Fortunatamente, prima che i caccia raggiungessero il velivolo, l’equipaggio è riuscito a ristabilire la comunicazione radio, consentendo al volo di proseguire senza ulteriori problemi. L’episodio ha però destato preoccupazione all’aeroporto di Fiumicino, dove la notizia si è diffusa rapidamente, creando momenti di apprensione tra i viaggiatori.
L’allerta per l’aereo scomparso dai radar
Nel momento in cui l’aereo della compagnia Neos ha perso i cotatti radio, è scattato immediatamente il protocollo di sicurezza aereo, che prevede il coinvolgimento del Combined Air Operation Centre (Caoc) della Nato, situato a Torrejon, in Spagna.
Questa struttura ha il compito di coordinare le operazioni di sicurezza aerea in gran parte dell’Europa. Non appena il segnale del Boeing 787 è scomparso dagli schermi radar senza che vi fosse comunicazione, è stato dato l’ordine di decollo rapido, noto come “scramble“, per due caccia F-35A del 32° Stormo di Amendola, basato a Foggia.
I caccia, altamente tecnologici e progettati per missioni di difesa aerea, sono stati inviati a velocità supersonica verso la rotta del Boeing 787 per capire cosa stesse accadendo e, se necessario, intervenire per garantire la sicurezza nazionale e internazionale.
Quando l’aereo ha ripreso il contatto radio
Fortunatamente, l’allarme è rientrato prima che i caccia F-35A potessero intercettare fisicamente il velivolo. L’equipaggio del Boeing 787 è riuscito a ristabilire la connessione radio con gli enti di controllo del traffico aereo, permettendo al volo di procedere verso la sua destinazione, l’aeroporto di Fiumicino, senza ulteriori intoppi.
Nonostante il rischio iniziale, l’operazione si è conclusa senza incidenti e i passeggeri non hanno mai corso un reale pericolo.
L’episodio ha generato preoccupazione presso lo scalo di Fiumicino, uno dei principali hub aeroportuali italiani. La notizia che due caccia militari fossero stati allertati per un possibile incidente ha rapidamente circolato tra i passeggeri, suscitando momenti di tensione.
Una volta confermato che non vi era alcuna minaccia, i caccia hanno ricevuto l’ordine di rientrare alla base, lasciando il Boeing libero di atterrare a Fiumicino secondo i piani.
