È un vero e proprio braccio di ferro con le autorità quello annunciato dall’Unione democratica arabo-palestinese, una delle associazioni che ha organizzato il corteo nazionale pro Palestina a un anno di distanza dalla strage di Hamas in Israele e che ora ha presentato ricorso al Tar per avere il diritto a manifestare. Il 5 ottobre il corteo lo vogliono fare lo stesso, nonostante il divieto della Questura di Roma, che nei giorni scorsi lo ha vietato per motivi di ordine pubblico, recependo un’indicazione arrivata dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi, che anche ieri, a margine del comitato per l’ordine e la sicurezza a Firenze, ha voluto ribadire il punto di vista del Viminale. Oltre al corteo promosso dall’Udap, a cui aderivano i Giovani Palestinesi e l’associazione dei Palestinesi in Italia, è stato vietato anche quello della Comunità palestinese di Italia. Tra le realtà sociali che hanno criticato il divieto al corteo di Roma c’è l’Arci, che nei giorni scorsi ha rivolto un appello alle istituzioni, criticando fortemente il ddl 1660 che limiterebbe la possibilità di scioperare e manifestare.