Il pignoramento è un atto con il quale ha inizio l’espropriazione forzata di un bene, a seguito di un’ingiunzione da parte dell’ufficiale giudiziario, nei confronti di un debitore. Si definisce illegittimo quando il creditore non detiene il diritto, appunto, di pignoramento sul bene, in questo caso su un immobile. Ma come capire se tale atto risulta effettivamente illegittimo? Come fare per cancellarlo? A spiegarlo è Vincenzo De Palo, esperto del settore immobiliare.
”Il pignoramento intanto, esordisce De Palo, avviene in concreto quando c’è un titolo esecutivo, ovvero quando c’è la sentenza del Giudice, o per un mutuo non saldato o per situazioni abbastanza particolari, ma sicuramente non per una bolletta o per un contratto non rispettato, se questi non siano contestati e/o non ci sia l’intervento di un Giudice. Questo atto può concretizzarsi pertanto, quando si possiede un debito ingente nei confronti di un creditore, il quale richiede restituita la somma dovuta. Per creditore, intendiamo istituti di credito, istituti finanziari oppure il FISCO”.
Come bisogna rispondere al pignoramento?
La legge ha stabilito che per rispondere all’atto di pignoramento, si hanno a disposizione quaranta giorni. Mentre alla notifica dello stesso, è necessario rispondere entro dieci giorni dalla ricezione. “Se tale procedura non avviene, continua l’esperto, si verificano già le prime irregolarità da parte di chi vi chiede conto del vostro debito. Specifico che non è possibile ignorare la ricezione della notifica e far finta di nulla in quanto quest’ultima viene sempre registrata, pertanto si peggiorerebbe solo la situazione”.
Come frenare le procedure di pignoramento nel caso in cui sia a tutti gli effetti illegittimo?
Un pignoramento potrebbe esser definito illegittimo quando il debito è già stato saldato oppure quando il creditore reclama un debito inesistente dopo minuziosa verifica. L’azione di opposizione, è il mezzo tramite il quale poter mettere a freno tale processo. “Con il vostro Avvocato di fiducia, dopo una prima e attenta analisi del caso, potrete opporvi alla procedura: senza l’azione di opposizione, è impossibile continuare”.
Come impedire il pignoramento: mutuo bancario
“Nel contratto firmato tra i mutuatari e l’istituto di credito, ci potrebbero essere delle clausole vessatorie, ovvero abusive. Quindi in primis bisogna iniziare un controllo con l’Avvocato sull’esistenza di tali clausole. L’opposizione al pignoramento e l’evidenziare delle irregolarità, devono essere sempre eseguite dal debitore dal momento pre asta al momento dell’asta stessa. Con la Riforma Cartabia che riguarda i pignoramenti e le aste, si ha la possibilità da parte del debitore, di poter procedere con la vendita dell’immobile, fino a quando la legge glielo consente”.
Il pignoramento con il FISCO
In possesso di una sola casa, privi di altri affitti o altre quote, il FISCO non può pignorare nulla, diversamente da ciò che possono fare gli istituti di credito. “Ad ogni modo esiste l’ipoteca per i debiti dai 20.000 euro in su e qualora si vendesse l’immobile, l’ipoteca passerebbe al nuovo proprietario. Se si è in possesso di più immobili, il vostro debito e il vostro patrimonio immobiliare non può superare i 120.000 euro. Il FISCO pertanto, non può subentrare qualora la situazione sia opposta e non può rifiutare saldi parziali”.