È iniziato un nuovo anno scolastico, ma i problemi sono tutt’altro che nuovi. Un report di Legambiente porta alla luce dati interessanti che provano a rispondere alla domanda “quanto sono efficienti e a norma gli istituti che frequentano i nostri figli?”.
Rispetto al resto d’Italia, la regione Lazio non si colloca tra le migliori posizioni, anzi, “siamo un po’ sotto la media nazionale”. A dirlo è Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, che annuncia dei dati che parlano di come “la nostra non è una regione di secondo livello, anzi, tutt’altro, sia per numero di studenti sia per numero di edifici scolastici, con una grandissima concentrazione a Roma”, ma si trova a dover affrontare un fenomeno definito “clamoroso”.
Si tratta del tema sicurezza, precaria nell’ambito delle strutture scolastiche. Molti ragazzi e il corpo docente vive quotidianamente in edifici che non hanno agibilità statica, che sono privi di scale antincendio. Questo fa riflette su quanto i nostri studenti siano in pericolo nelle strutture che in realtà dovrebbero proteggerli.
Edifici scolastici a Roma, i dati
A Roma ci sono 1200 edifici scolastici, ossia gran parte del patrimonio edilizio pubblico. “Efficientarle, renderle agibili vuol dire efficientare gran parte del patrimonio immobiliare pubblico. È gravissimo che non avvenga perché nella nostra regione in particolare il collaudo statico è relativo a soltanto il 43% degli edifici. Il certificato di agibilità addirittura al 16%, il 91% ha abbattuto le barriere architettoniche, il che significa che questi sono elementi che culturalmente sono riusciti ad essere superati attraverso le rampe o gli ascensori, attraverso altri sistemi.” I numeri delle scuole che non sono in sicurezza sono ancora troppo alti e l’attenzione che dovrebbe essere rivolta a tali strutture è ancora troppo bassa.
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Molte delle scuole sono state realizzate prima degli anni ’80, quindi prima delle norme antisismiche. Le cronache spesso raccontano di strutture scolastiche degradate a tal punto da non essere dichiarate sicure, a maggior ragione in una regione come il Lazio che ha un alto tasso di sismicità. “Nel Lazio è cresciuta la percentuale di amministrazioni che ha realizzato interventi o verifiche sulla sismicità. Dopo il sisma di Amatrice, c’è stata una grande ricerca e più attenzione a questi elementi, ma è ancora molto poco rispetto a quello che è il corpo complessivo di questa edilizia, che altro non è che l’edilizia che contiene gran parte delle persone nel nostro territorio.”