A Roma, in particolare, il mercato libero costa ai romani 318 euro in più all’anno per il gas, mentre per l’energia elettrica si parla di un surplus di 131 euro. È la fotografia scattata da Assoutenti che ha pensato di mettere a confronto le allora offerte degli operatori nelle principali città italiane.
Per mesi si è parlato di aumento del petrolio, di materie energetiche, di corsa all’inflazione, poi niente più. A tenere banco nel dibattito politico vi erano proprio questi argomenti, specialmente dopo l’inizio della guerra in Ucraina, al fianco dei quali anche la scadenza degli stop alle accise e agli oneri di sistema che erano stati decisi dal governo Draghi. Tra partiti e sindacati, si denunciavano i rischi per le famiglie che disperate, spesso non riuscivano ad arrivare a fine mese; le imprese mostravano le bollette energetiche esorbitanti; la Bce, nel mentre, di stretta in stretta alzava i tassi di interesse per provare a spegnere la fiammata dell’inflazione. Poi, però, il discorse sembra quasi essersi congelato e di carovita non si è più parlato.
Caro bollette e caro carburante, perché non se ne parla più?
Se proviamo a dare una spiegazione a tale fenomeno, si potrebbe trovare la soluzione nel fatto che l’economia nonostante tutto segna indici positivi e forse un po’ rasserena chi guarda il tg, legge i giornali e forse ha un reddito che non lo mette in imbarazzo di fronte a bollette e rincari.
Ora, però, torna il momento delle scelte perché il governo – alle prese con il debito pubblico gigantesco e con le regole di rigore che l’Europa sta reintroducendo – deve compilare la manovra finanziaria 2025. Tra tagli e rimodulazioni, si sta pensando a diversi sgravi per il ceto medio – come riporta il quotidiano Corriere della Sera -. Ma il mantra, lo ha ripetuto anche poche ore fa il Ministro dell’economia e delle finanze dell’Italia, Giancarlo Giorgetti, è che non ci sono soldi, ma anche che non si aumenteranno le tasse.
Intanto, però, se sono vere le anticipazioni uscite negli ultimi giorni, l’esecutivo per fare cassa, potrebbe mettere mano alle detrazioni e deduzioni fiscali, rivedere le garanzie per le imprese e soprattutto chiudere la stagione dei bonus a pioggia che il presidente stesso definisce “soldi gettati dalla finestra”.