Il Comune di Roma ha annunciato un importante stanziamento di 100 milioni di euro destinato alla riqualificazione delle periferie della Capitale. Il cosiddetto “Piano periferie”, presentato in una conferenza stampa al Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri, affiancato dall’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia e dal presidente della commissione urbanistica Tommaso Amodeo, mira a migliorare la qualità della vita nelle zone periferiche attraverso interventi mirati su viabilità, reti fognarie, illuminazione pubblica, servizi essenziali e aree verdi.
Il piano non si concentra su una singola area, ma opera trasversalmente su diverse zone critiche della Capitale, tra cui i Piani di zona, i Piani di recupero urbano e le Zone O e Toponimi, quartieri ex abusivi di Roma che necessitano di interventi urgenti per adeguarsi agli standard urbanistici e di vivibilità. L’obiettivo è di aprire i cantieri entro i primi mesi del 2025, avviando una serie di lavori che dovrebbero restituire dignità e servizi adeguati a queste aree.
Cento milioni per le periferie di Roma, parla Gualtieri
Ha commentato il sindaco Gualtieri: “Oggi parte un programma senza precedenti di interventi nelle periferie – ha detto Gualtieri- per tanti quartieri che sono privi di opere primarie, che non hanno illuminazione e fogne o non sono collegati adeguatamente perché si è bloccato tutto da anni. Ci sono soldi fermi e procedure bloccate ma noi abbiamo lavorato molto per questo piano da 100 milioni che ci consentirà di intervenire in tantissimi quartieri: piani di zona programmi di recupero urbano, zone O e toponimi. Tantissimi interventi studiati con i cittadini perché a Roma non ci possono essere quartieri di serie A e serie B e nelle periferie bisogna recuperare il tempo perduto. Tutti i quartieri devono avere gli stessi servizi’’.
Ha aggiunto Veloccia: ‘’E’ un cambio di paradigma dell’urbanistica romana con i fondi delle periferie che tornano alle periferie e Roma capitale che si assume l’onere di realizzare le opere e si riappropria del ruolo di di regia delle trasformazioni. Per tanti anni le opere pubbliche le hanno fatte solo i privati in alcuni casi bene, in altri male e in quei casi Roma capitale era impotente. Oggi invece con questi 100 milioni che abbiamo messo a bilancio, e altri che ne metteremo in futuro, stiamo recuperando questo ruolo di regia e guida delle trasformazioni’’.