Renato Zero, sui documenti Renato Fiacchini, nasce a Roma il 30 Settembre del 1950 e compie oggi settantaquattro anni! Artista istrionico, è uno dei cantautori tra i più profondi, capace di coniugare da sempre le sue interpretazioni canore con notevoli e spettacolari performance.
Figlio di Domenico Fiacchini e Ada Pica, fu colpito alla nascita da una forma di anemia emolitica neonatale, curata successivamente con una trasfusione del sangue completa. Romano doc, trascorse la sua infanzia in via Ripetta, a due passi da piazza del Popolo in una famiglia in cui la presenza femminile fu di gran lunga influente. Regina indiscussa la nonna Renata, seguita dalle sorelle Enza, Fiorella e Maria Pia. Il fratello Giampiero nascerà dieci anni più tardi.
Visse la sua adolescenza in un casermone destinato ai dipendenti della pubblica sicurezza di via Fonte Buono, in zona Montagnola, crescendo con valori solidi e molto semplici. Si iscrisse, dopo aver conseguito la licenza media, all’istituto di Stato per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini, che lascerò al terzo anno, proprio per dedicarsi definitivamente al suo grande amore: la musica. Una musica arricchita da grandi performance attoriali e coreografiche. Da sempre considerato “cantattore”, riuscì a trasferire la sua passione su tutti i palcoscenici, sia italiani che internazionali.
Le platee furono stupite non solo dalle sue doti canore, ma soprattutto dalle sue esibizioni e trasformazioni camaleontiche, con dei costumi strabilianti e studiati nel dettaglio. A quattordici anni conquistò il suo primo contratto al Ciak di Roma per cinquecento lire al giorno. “In una delle tante serate trascorse nella Capitale, Don Lurio lo nota al Piper, un locale notturno entrato nella storia e una delle più famose d’Italia. Renato Zero venne così ingaggiato per il gruppo di ballo, chiamato i ‘Collettoni’, che fece da supporto a una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale”.
Negli anni ottanta nacque il fenomeno “Sorcini”, l’appellativo utilizzato dal cantattore per definire i suoi fan più accaniti. Tutto iniziò quando un giorno venne inseguito in motorino da parte di una folla di ammiratori: “Sembrano tanti sorci” esclamò. Da quel momento in poi, i suoi fan vennero soprannominati sempre così. Con ventinove album in studio e con oltre cinquecento canzoni scritte per se e per altri interpreti, si impone letteralmente come “Recordman” nel panorama italiano, toccando sempre temi legati al sociale, all’amore e all’etica.
Più di venti anni di storia italiana con successi che ancora oggi toccano vette imperiali: “Dalle provocatorie ‘Mi vendo’ (1977) e ‘Triangolo’ (1978) alla poetica ‘I migliori anni della nostra vita’ (1995), da ‘Il carrozzone’ (1979) a ‘Cercami’ (1998). Il 28° album, ‘Alt’, viene certificato disco di platino nell’estate del 2016. Un anno dopo arriva ‘Zerovskij – Solo per amore’. Il singolo ‘Mai più da soli’, nel maggio 2019, è il primo estratto dell’album ‘Zero il Folle’, in uscita il successivo 4 ottobre.
Nell’autunno 2020 pubblica ‘Zerosettanta’, un triplo album con 39 brani inediti. Nel dicembre 2023 arriva il trentatreesimo in studio ’Autoritratto’”.
Un successo del tutto opposto al suo pseudonimo “Zero”. Durante le sue prime esibizioni nei diversi locali di Roma, veniva insultato dai ragazzi con l’espressione “Sei uno Zero”…un’espressione che decise di portare con se e che gli fece scalare tutte le più imponenti classifiche…