Da una parte c’è un’emergenza abitativa che riguarda chi non può permettersi un alloggio in affitto secondo le normali regole del mercato. Resta per anni in graduatoria e attende di essere chiamato. Dall’altra c’è chi viene sfrattato perché non riesce più a pagare il canone. Poi ci sono gli sfratti e le occupazioni abusive.
Nel complesso novero dei problemi correlati al “pianeta casa” c’è anche un altro fenomeno meno diffuso, ma non meno grave: quello dei pignoramenti e delle case all’asta. Le statistiche – strumento fondamentale per campire nel complesso come volge l’andamento – affermano che ogni giorno centinaia di nuovi immobili sono oggetto di procedura e ogni ora ne finiscono all’asta 10, il 60% dei quali sono residenziali. Per quanto riguarda il profilo delle persone che subisce tali atti è quello di “gente comune”, ossia gente che ha acquistato casa stipulando un mutuo ma poi, per qualche motivo, non riescono più a stare dietro alle rate.
La crisi economica è senz’altro un elemento che ha aggravato l’intera situazione: non a caso i dati del pignoramento immobiliare sono in forte crescita.
Pignoramenti e case all’asta a Roma
A Roma, secondo un report del sociologo e membro del comitato nazionale antiusura, Maurizio Fiasco, nel 2023 sono finiti all’asta 5.380 immobili, mentre nel Lazio le abitazioni con la stessa “fine” sono state 8.533.
Tali dati sono tutt’altro che rincuoranti: significa che la situazione debitoria a Roma è pesante. Rappresentano un problema sia economico sia sociale, soprattutto per le conseguenze che queste vicende hanno sulla vita delle persone coinvolte che di improvviso si trovano a vivere un incubo alla mercé di procedure complesse, estratti conto, norme e cavilli.