Sgombero a Viale Pretoriano, infiamma la polemica
Ospiti in collegamento: Stefano Tozzi, consigliere FdI I Municipio Roma & Federica Festa, consigliera M5S I Municipio
Dopo lo sgombero a Viale Pretoriano le polemiche non sono mancate. I senza fissa dimora, accampati lungo la striscia di asfalto a pochi metri dalla stazione Termini, sono stati sgomberati ieri mattina, al termine di un’operazione che ha visto coinvolte diverse realtà: dalla polizia locale di Roma Capitale con decine di agenti dell’Unità Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) fino ad arrivare al dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana).
Sono state circa 30 le tende sgomberate tra via di Santa Bibiana e viale Pretoriano; 19 le persone identificate: tutti uomini adulti, di età compresa tra i 30 e i 45 anni e di etnia africana. Sono state attivate le procedure di assistenza della Sala Operativa Sociale, ma nessuna di loro ha accettato forme di assistenza.
Il progetto e le polemiche
L’intervento si inserisce nel più ampio progetto di riqualificazione dell’area della stazione Termini e delle Mura Aureliane di viale Pretoriano: qui il Comune vuole realizzare delle cancellate anti-degrado che possano impedire ai clochard di dormire a ridosso delle antiche mura. L’intenzione, in parte già partita, ha creato qualche polemica all’interno del Partito Democratico, tra chi propone alternative migliori per i senza tetto, e chi appoggia il progetto della giunta Gualtieri.
Le conseguenze per il Partito Democratico non si sono fatte attendere. Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale, ad esempio, ha manifestato il suo disappunto nei confronti dell’operazione di sgombero, definendola “grave e allarmante”. Ha sottolineato che l’adozione di misure come cancellate e sgomberi improvvisi rappresenta un approccio inadeguato per affrontare la marginalità e il crescente disagio sociale che colpisce un numero sempre maggiore di persone.
Polemiche che arrivano anche dalle opposizioni, sia M5S che FdI, che hanno criticato aspramente anche l’operato dello stesso Gualtieri (che intanto già pensa al secondo mandato).