Sabato 28 settembre, lo Stadio del Tennis “Nicola Pietrangeli”, situato al Foro Italico, diventerà il palcoscenico di un evento musicale eccezionale. A partire dalle ore 19, con ingresso libero a partire dalle 18, il pubblico potrà assistere a un concerto dedicato a due icone del panorama musicale del Novecento: Kurt Weill e George Gershwin. L’Orchestra Roma Sinfonietta, diretta da Gabriele Bonolis, sarà affiancata dal pianista Giuseppe Albanese e dal sassofonista Simone Salza, solisti di spicco della serata.
A Roma la musica di Weill e Gershwin
Weill e Gershwin, nati a cavallo degli anni Venti, hanno vissuto e plasmato il fervente clima culturale di quel periodo. Nonostante provenissero da contesti diversi — il primo tedesco, il secondo americano — entrambi furono pionieri nella fusione dei generi musicali, superando le barriere tra musica classica, cabaret e jazz. Weill, influenzato dall’atmosfera politica della Germania post-bellica e dalla sua collaborazione con Bertolt Brecht, utilizzò la sua arte come strumento di denuncia sociale e politica. Gershwin, invece, abbracciò l’ottimismo vibrante della cultura americana dell’epoca, legando il suo nome al musical di Broadway e al jazz, riflettendo l’ascesa degli Stati Uniti come potenza mondiale.
Il programma del concerto si aprirà con una selezione dall’iconica “Opera da tre soldi” di Weill, scritta su libretto di Brecht. Questa rappresentazione feroce della società capitalista, con i suoi ladri, prostitute e squali d’affari, debuttò a Berlino nel 1928 e da allora ha conquistato le scene internazionali, con versioni interpretate da artisti celebri come Milva, Domenico Modugno e Massimo Ranieri. L’Orchestra Roma Sinfonietta ne eseguirà alcuni dei brani più noti in una versione orchestrale.
Successivamente, il sassofonista Simone Salza e il pianista Giuseppe Albanese eseguiranno alcune delle indimenticabili canzoni di Gershwin, arrangiate per sax tenore, pianoforte e archi. Queste composizioni, ancora oggi famose in tutto il mondo, sono un perfetto esempio della capacità di Gershwin di fondere il linguaggio jazzistico con la musica classica. Il concerto si concluderà con uno dei pezzi più celebri del compositore americano, la “Rapsodia in Blue”.