Sanità privata, scatta lo sciopero: i dipendenti chiedono il contratto collettivo
Ospite in collegamento: Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale di “FP Cgil” Roma e Lazio
“Circa 20mila manifestanti si sono radunati nelle piazze di tutta Italia per chiedere dignità e giusto riconoscimento contrattuale”: un numero altissimo di professionisti del settore medico privato che ieri hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in un presidio comune. A comunicarlo in una nota le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Lo sciopero nazionale della sanità privata nasce per un motivo ben preciso: uomini e donne che lavorano nel comparto chiedono da 12 anni un nuovo contratto delle Rsa, così come il rinnovo del Ccnl di sanità privata, scaduto nel 2018.
Una partecipazione altissima, 20mila manifestanti in tutta Italia
Una partecipazione altissima, come si diceva, indice del fatto che il problema c’è e va risolto: è stata registrata una partecipazione pari all’80% del personale, uomini e donne che chiedono risposte concrete dalle istituzioni.
“Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che a breve verranno convocate tutte le parti per un tavolo tecnico di confronto tra sindacati, Conferenza delle Regioni, parti datoriali e ministero della Salute. Questo è un primo segnale di apertura, ma non basta”, ha spiegato una delegazione sindacale che, a margine del presidio di Roma, è stata ricevuta dal capo della Segreteria del ministro della Salute.
Ma la mobilitazione non si ferma: “Continueremo a lottare – assicurano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – fino a quando non sarà riconosciuto il giusto trattamento contrattuale e salariale a tutti i professionisti che, come quelli del pubblico, garantiscono quotidianamente il diritto costituzionale alla salute. Non ci fermeremo fino a quando non vedremo riconosciuta la professionalità di chi lavora nelle strutture accreditate e convenzionate, garantendo pari diritti e retribuzioni”.