Dopo mesi di indagini, i Carabinieri di Roma hanno arrestato due italiani accusati di essere i responsabili di due rapine a mano armata ai danni dello stesso ufficio postale di via di Grottarossa, a Roma. Gli episodi risalgono a novembre 2023 e aprile 2024, quando i rapinatori, travestiti e armati, hanno fatto irruzione nel medesimo ufficio postale, riuscendo a sottrarre complessivamente 300mila euro.
Grottarossa, doppio colpo allo stesso ufficio postale
Nel corso delle rapine, i due uomini avevano obbligato il direttore a sbloccare sia la cassaforte che i dispositivi atm. Durante il secondo colpo, uno dei rapinatori si sarebbe addirittura rivolto al personale con una frase beffarda: “La terza volta non torneremo, troppo rischioso. Buone vacanze”.
Nonostante i loro accurati travestimenti – che includevano mascherine chirurgiche, occhiali da sole, guanti, e abbigliamento insolito come un grembiule da salumiere e abiti da lavoro – un dettaglio cruciale ha permesso di identificarli: un tatuaggio visibile tra il pollice e l’indice della mano sinistra di uno dei malviventi.
Questo particolare, emerso dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, ha dato la svolta alle indagini, portando all’identificazione e all’arresto dei responsabili. L’operazione ha messo fine a una serie di colpi che aveva allarmato l’intera zona di Grottarossa, suscitando preoccupazione tra i cittadini.
Rapine a Roma, il precedente
E’ solo di pochi giorni fa l’ultimo arresto registrato a Roma per rapina: una farmacia nel quartiere Magliana è stata rapinata lo scorso dicembre da due rapinatori, uno dei quali armato di pistola. L’uomo, minacciando i dipendenti, ha preteso la consegna del denaro presente in cassa, mentre all’esterno il complice attendeva pronto per la fuga a bordo di uno scooter. Durante il colpo, uno dei malviventi ha colpito con il calcio della pistola la titolare della farmacia. I responsabili, due romani di 38 e 45 anni, sono stati arrestati pochi giorni fa e condotti nel carcere di Regina Coeli, accusati di rapina aggravata in concorso.