Nuovo sgombero in viale Pretoriano: via la tendopoli dei senza tetto. Associazioni: No a cancellate

Nuovo sgombero, il sesto, in viale Pretoriano a Roma. Il blitz è scattato questa mattina ed ha portato all’identificazione di 19 senza tetto che si trovavano sul posto. Sono state 30 le tende rimosse dai giardini lungo le Mura Aureliane a Castro Pretorio, a pochi metri dalla stazione Termini e la Caritas. Delle barriere provvisorie sono state installate intorno all’area dove dovrebbe essere posizionata una cancellata anti degrado. Una scelta che divide la stessa maggioranza in Campidoglio e che non piace alle associazioni che si prendono cura degli ultimi.

Nuovo sgombero in viale Pretoriano: via la tendopoli dei senza tetto

Il blitz è scattato oggi lunedì 23 settembre intorno alle 8 con decine di agenti dell’Unità SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e del I Gruppo Centro della Polizia locale impegnati in un duplice intervento nella zona intorno alla stazione Termini. Da una parte l’area di viale Pretoriano e dall’altra quella vicina di via di Santa Bibiana il tunnel che collega San Lorenzo all’Esquilino.

Le attività, svolte in collaborazione con il personale del Commissariato Viminale della Polizia di Stato, hanno portato all’identificazione di 19 occupanti, prevalentemente di origine africana, nove dei quali privi di documenti e quindi sottoposti ai controlli di rito.

Nei confronti delle persone presenti, di età compresa tra i 30 e i 45 anni, sono state attivate le consuete procedure di assistenza da parte della Sala Operativa Sociale, presente sul insieme a personale del Dipartimento Simu e dell’Ufficio Speciale Decoro Urbano di Roma Capitale.

Pulizia dell’area e messa in sicurezza

Sul posto anche una task-force di Ama composta da 18 operatori con 12 mezzi a vasca, 1 bobcat e 1 maxi-compattatore. Al termine dell’intervento, le aree sono state igienizzate e sanificate da una squadra specializzata dell’azienda. Ultimate le opere di pulizia, sono stati avviati i lavori delle ditte incaricate, per mettere in sicurezza le aree e scongiurare ulteriori occupazioni abusive.

Angelucci (Pd): “Operazione permetterà di avviare da subito i lavori di installazione dei cancelli perimetrali”

Si tratta di reti metalliche di protezione dell’area, barriere anti degrado che dovrebbero essere sostituite da cancellate. “Desidero esprimere grande soddisfazione per l’avvio delle attività per lo sgombero e la bonifica dell’area a ridosso della Mura Aureliane, su viale Pretoriano, che sono avvenute in sicurezza, tutelando le persone, con lo scopo di restituire decoro a un tratto di città di grande interesse archeologico”. Lo dichiara in una nota Mariano Angelucci, consigliere capitolino del Partito democratico e presidente della commissione capitolina Turismo e Relazioni internazionali.

“Questo intervento – aggiunge Angelucci –  permetterà di avviare da subito i lavori di installazione dei cancelli perimetrali a tutela del prestigio archeologico delle Mura Aureliane. Intervento che si inserisce nel percorso di valorizzazione di questo monumento che l’amministrazione sta portando avanti con la realizzazione di un parco lineare a esse dedicate”.

Associazioni contro lo sgombero: “No alle cancellate”

Di tutt’altro avviso Nonna Roma, associazione di mutuo soccorso: “Non accetteremo passivamente la realizzazione di ignobili forme di architettura ostile né tollereremo politiche repressive contro i marginali di questa città. La Giunta comunale non può più nascondersi dietro ad un dito. Decida da che parte stare. Noi già lo sappiamo”.

Contrario allo sgombero il Polo Civico Esquilino che raccoglie una quarantina di realtà associative della zona e definisce l’operazione “l’ennesimo atto prevaricatorio di un modo di fare politica che sembra non conoscere più il significato di accoglienza e solidarietà e che agisce sull’onda di paure immotivate, una politica incapace di distinguere i bisogni delle persone dalla criminalità, una politica senza aderenza con il territorio, incapace, forse, o comunque senza volontà di ascolto”.

“Sono settimane che pubblicamente si è chiesta l’apertura di un tavolo di concertazione con il Comune e con il Municipio sul tema dell’accoglienza, – aggiunge Polo Civico Esquilino – un tavolo che potesse rappresentare l’inizio di un percorso condiviso e costruttivo da compiere e costruire insieme, associazionismo e istituzioni. La richiesta è caduta nel vuoto e al contrario le operazioni di ostilità hanno subito una netta accelerazione”.



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