Giancarlo Siani: una vita spezzata dalla Camorra (video)

Speciale Omicidio Giancarlo Siani

La sera del 23 settembre 1985, un commando di killer sopraggiunse nei pressi dell’abitazione di Giancarlo Siani; nel momento in cui il giornalista fece ritorno a casa, a bordo della propria Citroen Mehari, i sicari fecero fuoco attingendolo più volte al volto.
Gli esecutori materiali e i mandanti dell’omicidio sono stati assicurati alla giustizia e condannati all’ergastolo dalla Corte di Assise di Napoli nel 1997”.

 

Simbolo del giornalismo italiano d’inchiesta, Giancarlo Siani nacque a Napoli il 19 settembre del 1959, nella Casa di famiglia al Vomero. Viene considerato tutt’oggi uno dei pochi che ha saputo scandagliare il potere criminale nelle sue complesse gerarchie e attraverso i suoi legami con le istituzioni.

Figlio della media borghesia, innamorato della verità, iniziò a scrivere per la carta stampata, occupandosi di emarginazione sociale per il mensile “Il Lavoro nel Sud”. Passato successivamente a “Il Mattino” come corrispondente di cronaca nera da Torre Annunziata, iniziò ad immergersi nelle dinamiche silenziose della camorra locale, ignaro che di lì a poco, tutto questo gli sarebbe costato la vita.

In una delle sue inchieste più celebri, Siani denuncia le connivenze tra la mafia siciliana di ‘Cosa nostra’ e la famiglia dei Nuvoletta, ipotizzando altresì l’accordo con il clan Bardellino della ‘Nuova famiglia’ per detronizzare il Boss Valentino Gionta, allo scopo di porre fine alla lotta tra le famiglie appartenenti alla camorra partenopea. Tuttavia, la pubblicazione dell’inchiesta a seguito dell’arresto di Gionta suscitò l’ira dei Nuvoletta poiché rivelò al pubblico la loro ‘soffiata’ alle Forze di Polizia, in contrasto al ‘codice tradizionale’delle organizzazioni di stampo mafioso”.

In modo particolare “la ricostruzione post-terremoto in Irpinia, e l’opera di informazione a favore della collettività, furono ben presto identificate dai boss locali come intollerabili
minacce all’affermazione del loro potere criminale; per questa ragione, durante l’agosto 1985 la camorra decise di uccidere il giornalista”.

A Giancarlo Siani sono dedicati numerose strade, piazze e Istituti scolastici nella provincia di Napoli: l’ISIS di Casalnuovo di Napoli, l’ITC Giancarlo Siani di Napoli a Pietravalle, il Liceo Scientifico Statale di Aversa – e molto altro in tutta Italia.

Lo Stato ha onorato il sacrificio di Giancarlo Siani, “con il riconoscimento concesso dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso…” – ALLEGATO INTERNO GOV.IT

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