Il mistero legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel 1983, potrebbe avere nuove importanti rivelazioni. Secondo Pietro Orlandi, fratello della giovane, Emanuela sarebbe stata nascosta a Londra per circa dieci anni, fino al 1993. Questa ipotesi è stata rilanciata da Pietro durante un’intervista a “Verissimo”, dove ha fornito dettagli su Vittorio Baioni, un ex militante dei Nar, che potrebbe essere stato il suo carceriere. I documenti relativi a questa pista sono stati consegnati alla Procura di Roma per ulteriori indagini.
La pista londinese e il ruolo di Vittorio Baioni
Pietro Orlandi ha dichiarato che, secondo quanto appreso da Vittorio Baioni, ex membro del gruppo eversivo Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari), Emanuela Orlandi sarebbe stata detenuta a Londra per almeno un decennio, fino al 1993.
Baioni, vicino a Cristiano Fioravanti, altro esponente di spicco dei Nar, avrebbe fornito queste informazioni al fratello della vittima, che ha deciso di rendere pubblica questa pista per stimolare ulteriori indagini.
Secondo Pietro Orlandi, questa traccia sarebbe fondamentale, ma al momento sembra essere stata trascurata dalle autorità competenti.
La connessione tra la scomparsa di Emanuela Orlandi e gli ambienti terroristici di estrema destra è una delle teorie su cui si è speculato nel corso degli anni, ma la pista londinese apre nuovi scenari che richiedono approfondimenti da parte della magistratura.
Documenti e nuove indagini
L’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, ha recentemente consegnato alla Procura di Roma nuovi documenti che potrebbero confermare la detenzione di Emanuela a Londra. Questi atti sono ora nelle mani del pubblico ministero Stefano Luciani, che sta seguendo una nuova inchiesta sui fatti del 1983.
La possibilità che Emanuela sia stata trasferita e tenuta prigioniera all’estero rappresenta un’importante svolta nelle indagini, ma rimangono molte domande senza risposta.
La Procura e la Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi/Gregori stanno valutando attentamente queste nuove informazioni. Se si dimostrasse che Emanuela è stata effettivamente segregata per dieci anni a Londra, si aprirebbero nuovi filoni investigativi, modificando la narrativa che finora ha circondato questa vicenda.
Il contesto storico e i legami con i Nar
La menzione dei Nar in relazione al caso Orlandi solleva ulteriori domande sul motivo per cui un’organizzazione terroristica di estrema destra potrebbe essere stata coinvolta nel rapimento di una ragazza all’apparenza estranea a quei contesti.
Gli eventi collegati alla strage di Bologna del 1980, che vide protagonisti esponenti dei Nar, e le successive condanne di alcuni membri tra cui Cristiano Fioravanti, creano un legame oscuro che merita di essere esplorato.
Pietro Orlandi ha ribadito l’importanza di continuare a investigare su questi collegamenti, sottolineando come la pista di Londra potrebbe essere la chiave per risolvere il caso. Tuttavia, al momento, le indagini proseguono tra ipotesi e supposizioni, senza che ci siano ancora risposte definitive sul destino di Emanuela.