Sciopero dei mezzi a Roma, disagi e polemiche: i motivi dello stop
Ospite in collegamento: Francesco Staccioli, USB Roma
Nuovo venerdì di passione per pendolari e automobilisti a causa dello sciopero dei mezzi su scala nazionale. Nella Capitale, per circa 24 ore, si fermano bus, metro, tram e ferrovie ex concesse. Una vera a propria paralisi, dunque, se si considerano i cantieri aperti, l’inevitabile traffico e i servizi carenti.
Una nuova mobilitazione proclamata da diverse sigle sindacali: Cobas del lavoro privato, Adl, Sgb, Cub Trasporti e Usb lavoro privato. A Roma l’agitazione interesserà la rete Atac e le linee periferiche gestite da RomaTpl, Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis. Il servizio sarà, però, garantito in specifiche fasce, quindi alle 8,30 e dalle 17 alle 20. Stesse modalità anche per i lavoratori Cotral, quindi delle ferrovie Metromare e Roma Nord e della rete di trasporto regionale di autobus.
I motivi della mobilitazione
Tra i motivi che hanno portato i sindacati ad indire la mobilitazione c’è la richiesta di un aumento salariale di 300 euro, la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali a parità di salario e la riduzione del periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti. Si protesta anche per l’adeguamento delle tutele sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti del servizio di trasporto pubblico locale. Infine, chiedono il blocco delle privatizzazioni e delle relative gare di appalto per il Trasporto pubblico locale.
Usb ha aderito allo sciopero per protestare contro il mancato riscontro alla richiesta di convocazione per il negoziato del rinnovo del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri internavigatori 2024-2027.