Non è bastato incatenarsi al balcone dell’appartamento a Roma dove aveva vissuto per anni. Il lucchetto è stato tagliato dal fabbro e lo sfratto eseguito. Un ultimo tentativo disperato, quello di Francesca 62enne che dopo aver perso il lavoro circa 4 anni fa, ha dilapidato la liquidazione per pagare l’affitto dell’appartamento in via Mantegna, a Tor Marancia, quadrante sud della Capitale.
Roma, si incatena al balcone ma non basta: Francesca sfrattata a 62 anni
Sul posto in presidio oggi giovedì 19 settembre c’erano gli attivisti di Asia Usb che si sono mobilitati per aiutare la donna. Agenti di polizia per l’ordine pubblico e camionette fin dalla mattina. Poi l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto eseguito intorno alle 10 mentre intorno all’ingresso del palazzo si stringeva il cordone delle forze dell’ordine.
Fuori attivisti di Asia, Movimento per il Diritto all’Abitare, giovani di Cambiare Rotta e Potere al Popolo accorsi per dare sostegno alla donna. “Non mi hanno permesso di salire da lei e darle conforto in un momento drammatico – ha raccontato Maria Vittoria Molinari dirigente nazionale di Asia Usb a Radio Roma – solo a sfratto eseguito ho potuto raggiungerla per aiutarla”. A quel punto a Francesca non è rimasto che raccogliere le sue cose e lasciare l’appartamento senza sapere dove andare.
Il tentativo in Assessorato poi la ricerca vana di un bed and breakfast economico
Francesca è stata perciò accompagnata all’assessorato Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, dove spiega Asia Usb “si è tenuto un incontro con il Direttore, senza però giungere a nessuna soluzione se non quella di indirizzare la donna al Municipio per l’attivazione di alcune delibere per aiutarla economicamente”.
Tra queste aggiunge il sindacato “una è attivabile solo se si dispone di un nuovo contratto di locazione, cosa piuttosto improbabile a Roma, a pochi mesi dal Giubileo, specie per chi non ha una busta paga o altre garanzie richieste dal mercato, in questo momento dopato come non mai”.
“Francesca è sola, non ha nessuno che possa accoglierla – ha aggiunto Molinari – abbiamo provato ad andare al Dipartimento ma non ha il punteggio sufficiente per una casa popolare”. Sono iniziate quindi le telefonate alla ricerca di un bed and breakfast. La ricerca è arrivata fino ai Castelli Romani con risultati comunque troppo dispendiosi per la donna che stanotte potrebbe essere costretta a dormire in macchina.
La denuncia di Asia Usb
“Nel caso di Francesca, lo sfratto è stato richiesto dalla Fabbrica Immobiliare SGR S.p.A. attuale proprietaria degli alloggi di via Mantegna, venduti alla SGR dalla Cassa Forense, ente previdenziale degli avvocati” spiega Asia Usb. La donna rappresenta per il sindacato “uno dei tanti esempi dei processi di finanziarizzazione e ‘valorizzazione’ del patrimonio abitativo messo in atto dalle Casse (Enti e Fondazioni) previdenziali che, non solo nella città di Roma, stanno colpendo migliaia di inquilini”.
Asia-Usb e il Movimento per il Diritto all’Abitare da anni denunciano “la mancanza di politiche abitative in grado di fornire soluzioni alternative agli sfratti, come il passaggio da casa a casa, un patrimonio di Edilizia Pubblico corposo ed efficiente, la calmierazione dei canoni stessi, spropositati rispetto ai salari da fame del nostro paese”.