Licenze taxi, Zaccheo (Art) avverte: “Poche mille nuove licenze”

Nuove licenze dei taxi a Roma, mille potrebbero essere poche. Con l’avvicinarsi del termine del 23 settembre per partecipare al bando del Comune di Roma per l’assegnazione di mille nuove licenze taxi, Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), ha ribadito la necessità di aumentare ulteriormente il numero di licenze nella capitale. Zaccheo ha sottolineato che “a Roma sarebbe necessario un incremento fino a duemila unità” per far fronte alla domanda crescente.

Licenze taxi a Roma, la posizione di Zaccheo

Nella sua relazione annuale presentata ieri, Zaccheo ha evidenziato l’importanza di una raccolta dati più completa, che potrebbe costituire una base solida per pianificare lo sviluppo futuro del servizio taxi. Secondo il presidente dell’ART, un sistema di monitoraggio efficace è cruciale per un’offerta che risponda in modo efficiente alle necessità dei cittadini e dei turisti. Zaccheo ha ribadito quanto già segnalato al governo, evidenziando come i dati siano fondamentali per una programmazione accurata, superando l’utilità del solo registro nazionale.

Questa posizione è stata chiarita anche nel parere che l’ART aveva inviato al Campidoglio lo scorso 30 maggio. In quel documento, l’Autorità aveva osservato che il numero stimato dall’amministrazione (2.330 licenze in totale, con mille da rilasciare inizialmente) fosse una previsione “prudenziale” rispetto al fabbisogno reale di taxi nella città. L’Authority ha quindi invitato a rivedere la stima basandosi su un’analisi dettagliata che tenga conto del comportamento dei diversi gruppi di utenti potenziali e di un monitoraggio accurato del servizio.

Immediata la replica dei sindacati: “Che qualcuno voglia giocare a scaricare sulle spalle degli operatori la situazione di totale sfascio in cui versa la mobilità della Capitale è per noi inaccettabile. In una città in cui la viabilità è devastata da centinaia di cantieri giubilari, con un traffico letteralmente impazzito e le reti del trasporto pubblico in fase di è profondamente ingiusto. Tanto più in un comparto in cui i lavoratori stanno dando molto dopo aver cancellato i riposi, prolungato gli orari di servizio, incentivato le seconde guide”, hanno scritto in una nota congiunta Fit Cisl, Ugl, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Agci, Confcooperative, Fast Confsal taxi, Ati taxi, Atapl Claai taxi, Unione tassisti d’Italia e Sul taxi.



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