Oltre 200 persone, tra cui circa 60 famiglie, hanno occupato una scuola abbandonata in via Liberato Palenco, Roma, a Ponte Mammolo. L’edificio era destinato a un progetto di riqualificazione del Pnrr, con 4,3 milioni di euro già stanziati per la creazione di un nuovo polo educativo 0-6. L’occupazione, guidata dal Movimento per il diritto all’abitare, è nata come risposta alla mancanza di soluzioni abitative per le famiglie sgomberate da un’altra struttura. Il municipio teme che l’occupazione possa causare ritardi nel cronoprogramma dei lavori, rischiando la perdita dei fondi Ue. I residenti, tuttavia, affermano che lasceranno l’edificio se verranno trovate soluzioni abitative alternative.
Occupata una scuola abbandonata, bloccati i lavori di ristrutturazione del Pnrr
L’occupazione della scuola è avvenuta lunedì mattina e coinvolge molti sgomberati dall’ex scuola Sibilla Aleramo. L’edificio in questione, chiuso da settembre per instabilità strutturale, era destinato a un progetto di riqualificazione del Pnrr, che prevedeva la creazione di un innovativo polo educativo 0-6. Il municipio IV aveva stanziato 4,3 milioni di euro per la ristrutturazione, con lavori che sarebbero dovuti iniziare a novembre.
Il nuovo polo 0-6 dovrebbe includere un asilo nido comunale e una scuola dell’infanzia, servizi di cui il quartiere è attualmente sprovvisto. Il progetto, orgoglio del IV municipio, prevede anche spazi verdi per attività all’aperto.
Tuttavia, la presenza degli occupanti potrebbe far slittare l’inizio dei lavori, mettendo a rischio la scadenza del 2026 per la consegna del progetto, con la possibile perdita dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La posizione degli occupanti e l’appello delle autorità
Secondo il Movimento per il diritto all’abitare, non ci sono ancora segni concreti dell’inizio dei lavori, e lo stabile era completamente abbandonato. Gli occupanti affermano che lasceranno l’edificio se verranno offerte soluzioni abitative adeguate.
Tuttavia, il presidente del IV municipio, Massimiliano Umberti, è preoccupato per la possibile interferenza con i lavori e ha lanciato un appello per la liberazione della struttura, sottolineando l’importanza di non compromettere il futuro polo educativo.
