Due ore di sciopero per dire “basta morti sul lavoro” dopo la tragedia dell’operaio morto a seguito dell’incidente avvenuto mentre lavorava all’aeroporto di Fiumicino. Feneal Uil di Roma, Filca di Roma e la Fillea Cgil di Roma e Lazio hanno proclamato uno sciopero di 2 ore nella mattinata di giovedì 19 settembre. “Vogliamo maggiori controlli ispettivi e maggiori investimenti sulla sicurezza. Non è accettabile che si continui a morire per lavorare. Si lavora per vivere!” scrivono i sindacati.
Operaio morto a Fiumicino, sindacati proclamano 2 ore di sciopero giovedì: “Basta morti sul lavoro”
Una protesta indetta per chiedere “investimenti che garantiscano la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e fermare la strage delle morti sul lavoro” all’indomani della morte di Gian Calogero Cuntrera, 61 anni, dipendente di Adr infrastrutture, che giovedì scorso 12 settembre è rimasto schiacciato da alcuni tubi di ferro mentre lavorava presso un’area logistica in prossimità della recinzione perimetrale dell’aeroporto.
Per cause in corso d’accertamento l’uomo sarebbe stato colpito e schiacciato da un tubo di ferro. La vittima è stata soccorsa e trasportata all’ospedale San Camillo dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Venerdì la tragica notizia del decesso.
Venerdì assemblea dei lavoratori
Le organizzazioni sindacali informano che giovedì prossimo terranno un “incontro unitario con l’azienda, richiesto urgentemente appena avuta notizia del grave infortunio, per ribadire la necessità di garantire la sicurezza in ogni fase lavorativa mentre per la giornata di venerdì 20 è stata convocata l’assemblea dei lavoratori“.
Sicurezza sul lavoro, “Lazio in zona arancione con 62 vittime”
“A luglio 2024 il Lazio è in zona arancione con 62 vittime con l’incidenza di mortalità sul lavoro superiore alla media nazionale. Le organizzazioni sindacali chiedono ancora una volta l’estensione dei contenuti del Protocollo sulla Sicurezza e Lavoro di qualità a tutti i cantieri, pubblici e privati al fine di prevenire ulteriori stragi” scrivono le organizzazioni sindacali.
“In attesa di conoscere le dinamiche che non hanno consentito a Gian Calogero di fare rientro a casa” i sindacati chiedono “di dare centralità alle figure degli rls e degli rlst, i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori. Nel settore edile gli orari di lavoro prolungati ed estenuanti sono una delle principali cause di infortuni gravi e mortali. Vogliamo le massime tutele in tutti i cantieri, pubblici e privati, un sistema che qualifichi le imprese. Vogliamo dignità per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici”.