Il protocollo d’intesa firmato dal sindaco di Roma, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dall’arcivescovo Rino Fisichella, permetterà ai detenuti di offrire il loro contributo volontario alle attività del Giubileo. Questo accordo prevede la partecipazione su base volontaria dei detenuti o di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, con l’obiettivo di facilitare il reinserimento sociale e garantire una seconda opportunità a chi sta scontando una pena. Il protocollo rimarrà valido fino alla fine del 2026, andando oltre il periodo giubilare e consolidando una collaborazione tra istituzioni e società civile.
Reinserimento sociale dei detenuti
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ribadito l’importanza del reinserimento sociale dei detenuti come uno degli obiettivi principali del governo.
Secondo Nordio, il coinvolgimento delle persone in stato di detenzione in attività pubbliche rappresenta un’opportunità di riscatto personale e sociale.
Questo accordo, simile a quello siglato con l’Anci e la Cei, riflette un impegno comune tra istituzioni pubbliche, imprenditori, associazioni e il mondo cattolico, per dare una nuova possibilità a chi si trova in carcere.
Il protocollo si allinea con l’intento educativo delle pene, incoraggiando il recupero e la reintegrazione delle persone detenute. Nordio ha inoltre sottolineato che solo attraverso il coinvolgimento attivo di tutta la società si possono affrontare le problematiche storiche del sistema penitenziario italiano, garantendo un cammino di riabilitazione ai detenuti.
Attività per i detenuti durante il Giubileo
Il protocollo prevede una serie di attività che i detenuti potranno svolgere in modo volontario e gratuito. Queste attività riguarderanno la manutenzione del patrimonio pubblico, come la pulizia e il mantenimento del decoro urbano, includendo anche ville e parchi pubblici.
I detenuti potranno inoltre essere coinvolti nella conservazione e promozione del patrimonio culturale, con un focus specifico su musei e biblioteche comunali.
Un’altra attività prevista sarà quella legata all’accoglienza dei pellegrini, in collaborazione con la Protezione Civile, offrendo così un servizio diretto alle migliaia di persone che visiteranno Roma durante l’evento giubilare.
Tali attività rappresentano un’opportunità concreta per i detenuti di sentirsi parte attiva della comunità, migliorando al contempo il decoro della città.
Le attività saranno volontarie
È importante sottolineare che le attività svolte dai detenuti non verranno considerate come lavoro retribuito, ma rimarranno un contributo volontario.
Il protocollo d’intesa specifica che le convenzioni stipulate tra i responsabili delle strutture coinvolte – che si tratti di parchi, musei o biblioteche – e il ministero per l’evangelizzazione regoleranno le modalità di svolgimento delle attività.
Le convenzioni includeranno descrizioni dettagliate delle mansioni, criteri per selezionare i detenuti idonei, e misure per garantire la regolarità delle prestazioni offerte.
Il protocollo firmato resterà in vigore fino al 31 dicembre 2026, estendendo così l’impatto positivo dell’iniziativa oltre il Giubileo e rafforzando il legame tra Roma e la comunità detenuta.